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Vieri: «La Juve ha Moraldo ma il Milan ha la testa di Ibra»

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Christian Vieri

Vieri si racconta a Gazzetta dello sport, ovviamente le tematiche sono molteplici, se stesso in primis e poi l’appassionante sfida scudetto

Vieri si racconta a Gazzetta dello sport, ovviamente le tematiche sono molteplici, se stesso in primis e poi l’appassionante sfida scudetto.

LA TESTA DI IBRA- «Inter, assalto allo scudetto. La Juve ha Moraldo ma il Milan ha la testa di Ibra». Titola così la rosea, portando in prima pagina il focus del pensiero dell’ex centravanti, in merito alla corsa scudetto.

INTER – «Quando sento dire che l’Inter non ha qualità rispondo bugia. Ne ha più che abbastanza per battere lo Shakhtar: se ha vinto a Monchengladbach, in qualche modo vinci anche la partita in casa che ti dà gli ottavi. Conte non è nervoso: è così. Non l’ho mai isto un giorno tranquillo, sia che vinca 5-0 sia che pera 3-0. Quando le cose non vanno bene, un allenatore deve essere in grado di cambiare in corsa. Da quello che si vede, Conte non lo fa sempre».

ERIKSEN – «Io vorrei vedere Eriksen di più, credo darebbe una grande mano. Secondo me non se ne va».

JUVENTUS – «La Juventus può vincere contro chiunque: perché ha grandi giocatori e ha Cristiano Ronaldo. Con lui, non ci sono limiti».

CR7 DIPENDENTE – «Ha giocato alcune partite senza di lui e non ha vinto: un po’ lo è. Ma dove sta la sorpresa? Il Barcellona non è Messi dipendente? E se non gioca Lukaku, l’Inter non lo sente?».

PIRLO – «Se non avesse meritato la Juve non lo avrebbe messo lì. Vuol dire che hanno fiducia nelle sue idee: ora deve finire di trasmetterle alla squadra».

MILAN – «Ha dimostrato di essere solido, che c’è grande voglia di lottare, di fare sacrifici, soprattutto di vincere. Stanno bene fisicamente e mentalmente, con e senza Ibra: e infatti ne hanno vinte tante, anche in sua assenza. Ma fra poco il leone rientra. E il leone ha fame, come dice lui».

SCUDETTO – «Loro non devono pensare a nulla fino a sei-sette partite dalla fine, quando si guarderanno in faccia e si diranno: dove siamo? Vogliamo vedere dove possiamo arrivare?».

NAPOLI – «Il Napoli non è solo forte: lotta lì in alto da anni con un gruppo che gioca insieme da tanto tempo e ha già rischiato di vincere lo Scudetto due volte. Gattuso che sa essere “cattivo”, gli darà il suo carattere».

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