HANNO DETTO
Tare, dallo scouting all’IA. Parla il ds rossonero: «Non un grande fan dei dati, ma…»
Tare, il dirigente rossonero parla così dello scouting e l’utilizzo di dati e IA. Dalla sua esperienza fino all’occhio dello scout esperto
Igli Tare, Direttore Sportivo del Milan, ha partecipato al Social Football Summit tenutosi all’Allianz Stadium di Torino per discutere della sua carriera, dell’esperienza passata con la Lazio, e degli obiettivi futuri con il club rossonero.
Il dirigente ha posto l’accento sulla sua visione dello scouting, in particolare riguardo al ruolo dei dati e dell’Intelligenza Artificiale (IA).
Tare non si definisce un “grande fan” dei dati e dell’IA, pur riconoscendone l’utilità. Il dirigente rossonero li considera strumenti che possono contribuire ad ampliare la visione generale dei talenti. Tuttavia, sono insufficienti per le decisioni finali. Secondo la sua esperienza, la sensibilità umana necessaria per comprendere le caratteristiche e la vera personalità dei giocatori non può essere fornita da algoritmi.
Milan Tare, ecco gli ingredienti per uno scouting efficace
Per uno scouting efficace e duraturo, il fattore umano resta cruciale. Tare sottolinea che l’esperienza è fondamentale e che è necessaria una profonda conoscenza dei valori umani degli atleti per valutarne l’impatto a lungo termine. I dati vanno utilizzati correttamente, ma l’aspetto umano è ciò che fa la differenza.
Infine, l’intuizione riveste un ruolo chiave, combinandosi con la necessità di creare un progetto sportivo coerente, come quello intrapreso al Milan. L’intuizione permette di compiere scelte audaci, come l’esempio di portare un giocatore come Luka Modrić. Nonostante venga etichettato come “anziano”, in campo Modrić dimostra un livello di energia e gioventù tale da renderlo, di fatto, “il più giovane di tutti” in termini di rendimento e leadership.
