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Il solito Raiola: «Guardiola il classico prete. La sua fortuna? Galliani»

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Il solito Mino Raiola, né più ne meno di quanto detto anche in settimana contro l’Italia: questa volta il bersaglio è Guardiola

Che Mino Raiola faccia discutere ogni volta che apre bocca è un qualcosa di assodato. L’italo-olandese, come giusto che sia, guarda al proprio interesse e, facendolo, non si pone problemi ad attaccare chiunque passi sotto tiro. Se qualche giorno fa, il bersaglio era la FIGC ed il Milan, ora è tornato il cavallo di battaglia, ossia Pep Guardiola, ‘reo’ di aver vinto al Barça prima e dopo la parentesi blaugrana di Ibrahimovic: «Come allenatore è fantastico ma come persona è zero. È un vigliacco, un cane, il classico prete: fai come ti dico, non fare quello che faccio. Guardiola aveva detto a Zlatan di andare da lui se avesse avuto problemi o lamentele ma poi lo ha semplicemente ignorato e non lo faceva giocare. Non lo ha nemmeno salutato quando lo hanno ceduto”. Secondo Raiola non è un comportamento nuovo per il tecnico: “Ha fatto lo stesso anche con Maxwell (altro giocatore della scuderia dell’agente, ndr) che è un ragazzo adorabile allora ho detto a Zlatan di andare a parcheggiare la sua Ferrari nel posto dell’allenatore». 

Insomma, il solito Raiola che però rivela anche un retroscena sulla finale di Champions League del 2011 vinta dal Barcellona sul Manchester United quando ormai Ibrahimovic si era trasferito al Milan: «Sono andato a cercarlo (Guardiola, ndr) quella notte negli spogliatoi di Wembley, solo Adriano Galliani mi ha fermato. Una fortuna per Guardiola».

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