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Milan, senza Champions addio Donnarumma: ecco i motivi di una dolorosa separazione

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Qualora il Milan non dovesse raggiungere il quarto posto, l’addio di Donnarumma sarà un provvedimento purtroppo inevitabile

Gianluigi Donnarumma, nato il 25 febbraio 1999, cuore rossonero. Con il Milan ben 163 presenze all’età di soli 20 anni. Avete detto bene. L’identikit del perfetto simbolo romantico del Diavolo e di una futura bandiera non solo del club di via Aldo Rossi, ma di tutto il calcio italiano. La Supercoppa alzata al cielo da Gigio nel 2016, arrivata tra l’altro grazie alla sua straordinaria parata su Dybala, si è riflessa nelle pupille dei tifosi rossoneri come il primo di tanti potenziali successi, tutti da godere e celebrare insieme.

UN AMORE STRONCATO – La realtà purtroppo, anche questa volta, racconterà una storia completamente diversa, molto più cinica e amara. La permanenza al Milan di Donnarumma è diventata ormai una possibilità quasi remota: gli uomini di Gattuso infatti, ad una giornata dal termine del campionato, sono ad una lunghezza di distanza dal quarto posto. Se le cose dovessero andare come purtroppo è destino che vadano, il Milan dovrà affrontare la prossima stagione senza gli importanti introiti derivati dalla qualificazione alla Champions League e, con il rigido controllo della Uefa, le ambizioni economiche e sportive ne usciranno completamente ridimensionate. In tal caso Gazidis e Leonardo (o chi per lui), dovranno trovare le migliori strategie per assestare i conti rossoneri, mettendo a segno importanti plusvalenze.

I MOTIVI DELL’ADDIO FORZATO – Donnarumma rappresenta in tal senso la migliore assicurazione monetaria per il Diavolo: Gigio infatti, prodotto del vivaio rossonero, produrrebbe un surplus economico clamoroso per le casse di via Aldo Rossi, fruttando al club una cifra non inferiore ai 50 milioni di euro. Guardando la rosa del Milan, poi, ci rendiamo conto che il portiere rappresenta sicuramente uno dei ruoli più sacrificabili: non dimentichiamo infatti che dietro Gigio c’è un panchinaro di lusso come Reina, che, con ancora due anni di contratto, percepisce il modico stipendio di 3 milioni annui. Vendendo Donnarumma il Milan non dovrebbe quindi nemmeno preoccuparsi di trovare un sostituto, avendone già uno ottimo e ben pagato in casa. Le parole del portierone rossonero, al termine della partita col Frosinone, confermano poi i peggiori sospetti.

Purtroppo tutti questi elementi costruiscono lo scheletro di una trama con il finale già scritto. I numeri e le emergenze finanziarie rischiano quindi di privare Donnarumma, il Milan e i tifosi rossoneri di una delle potenziali storie d’amore più belle. Sarebbe un vero peccato.

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