Cardinale a GQ Sports: «Possedere il Milan è stressante»
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Cardinale a GQ Sports: «Possedere il Milan è stressante. Volevo comprare una squadra in Francia, vi spiego il motivo»

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Gerry Cardinale, proprietario del Milan, ha parlato della gestione del club rossonero e dello stress che tale responsabilità comporta

Intervistato da GQ Sports, Gerry Cardinale, proprietario del Milan, ha dichiarato:

ACQUISTO DI UNA SOCIETA’ – «Per l’acquisto di qualsiasi altro tipo di società, prima di fare un’offerta si fa una due diligence. Se si acquista una squadra sportiva, si dà un’occhiata alle cifre presenti sui giornali e la si butta lì. Non c’è molto rigore analitico a sostegno di queste valutazioni. Valgono semplicemente quanto qualcuno è disposto a pagare».

ACQUISIZIONI NELLO SPORT – «Bezos comprerà una squadra della NFL? Probabilmente sì. Potrebbe comprare l’intera lega se volesse… Il gradino successivo, in termini di capacità di pagamento, è rappresentato dai ragazzi degli hedge fund e del private equity. È il mio mondo, il mondo della finanza, degli investimenti e di Wall Street».

RISCHIO DEL PRIVATE EQUITY – «È la domanda giusta da fare. Una volta che il capitalismo viene coinvolto, non c’è modo di moderarlo. Stiamo andando verso la proprietà corporativa. È una corsa agli armamenti. E continuerà ad andare avanti. Il capitalismo troverà la sua strada nelle crepe».

ESSERE PROPRIETARIO DEL MILAN – «È una cosa che mi stressa, se devo essere sincero, in un modo che non ho mai provato prima. La mia idea è sempre stata quella di considerare lo sport come qualsiasi altro settore. Si possono produrre widget a Omaha o possedere i Giants a New York. Dovrebbe essere la stessa cosa. È stressante possedere cose in generale, è stressante mettere al lavoro questo tipo di denaro, è stressante essere un fiduciario per il capitale di terzi. Ora ho un nuovo livello di stress che non ho mai sperimentato prima, che è Alfredo (il riferimento è ovviamente al tifo, un qualcosa che va oltre la razionalità, ndr). Mi dà fastidio».

VOGLIA DI INVESTIRE IN FRANCIA – «Perché non c’erano restrizioni sulla proprietà… Governi sovrani, oligarchi, individui ricchi possono tutti comprare squadre. Tutte cose molto istruttive che vediamo in NFL, NBA e MLB- Qui invece si possono vedere i pro e i contro di un completo Far West. Lo sport cattura in un arco di tempo che va dalle due alle quattro ore l’intero spirito umano. Se tutte le nostre squadre sportive finiscono per essere di proprietà di aziende che siano istituzioni finanziarie o governi, cosa succede? Il grande business. L’elemento umano. Come fanno queste cose a non distruggersi a vicenda?».

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