Chievo Milan: le parole di Gattuso in conferenza stampa
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Gattuso: «Lasciamo perdere il derby, devo ancora dimostrare di essere un grande»

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Gattuso alla vigilia di Chievo-Milan ha parlato della sfida di domani e degli obiettivi dei rossoneri da qui a fine stagione

Il tecnico del Milan Gennaro Gattuso ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della sfida in trasferta con il Chievo ultimo in classifica: «Domani è una partita molto molto difficile, dobbiamo vincerla. Non sarà facile, loro giocano un calcio che mette in difficoltà. Hanno spensieratezza, dobbiamo stare attenti. Serve un grande Milan: dobbiamo rispettare l’avversario ma non possiamo sbagliare».

Sulle parole di ContiRispecchia ciò che piace a me. Serve il rispetto verso i compagni e occorre lavorare con professionalità. Mi è piaciuto quello che ho sentito: non so se lo crede veramente, ma penso di sì. Ci sta che non abbia i 90′ nelle gambe, deve viverla con gioia. Abbiamo il dovere di rispettare qualsiasi scelta. Le mie scelte sono fatte perchè credo in ciò che faccio».

Sulla preparazione per il Chievo: «Se c’è lucidità, dobbiamo essere consapevoli che domani abbiamo tutto da perdere. Dobbiamo stare molto molto attenti, non è un caso che Lazio, Roma, Juve e Inter abbiano faticato. Lasciamo stare il derby, che è una partita che si prepara da sola. Non dobbiamo pensare al derby. I punti in palio sono gli stessi. Non possiamo sbagliare, giochiamo contro l’ultima in classifica, se sbagliamo ci fanno a fettine. Di facile non c’è nulla, con le piccole si fa fatica».

Sul turnover: «Se cambieremo qualcosa sarà perché – dopo 12-13 partite – abbiamo perso un po’ di energie fisiche e mentali. Avendo tanti giocatori a disposizione che possono giocare dal 1′, devo dargli una possibilità altrimenti la settimana diventa piatta».

Sulla RomaMi spiace per il collega, che allena da tanto in Serie A, ma io penso alla mia squadra. Con Eusebio ho un bel rapporto, ma devo pensare ai miei problemi, per far rendere al massimo la mia squadra. Ranieri? Ha fatto un miracolo sportivo con il Leicester, allena da più di 30 anni. Sono contento che sia tornato nel nostro campionato».

Sulla situazione del Milan: «Analizzando le partite, vediamo che Piatek scatta sempre e cerca la profondità. Dobbiamo valorizzarlo, ma non sempre, non dobbiamo farlo con fretta».

Su Suso: «Non sta facendo fatica dal punto di vista fisico. Voi fate il vostro lavoro, avete finito con Calhanoglu e iniziato con Suso, poi magari sarà il turno di un altro. Ho visto pochi giocatori fare 50-60 partite all’anno al massimo della forma. Un momento di appannamento ci sta: a livello fisico non ha nulla, per noi è un giocatore importante, ci può far fare il salto di qualità. Suso non è un problema, deve pensare a fare tutte e due le fasi».

Su Caldara: «E’ a disposizione, vediamo».

Sul vantaggio nella corsa alla Champions League: «A lungo abbiamo inseguito. Per tempo ho detto e sentito che dovevamo alzare l’asticella. E’ arrivato il momento di fare il salto di qualità».

Sulle tante panchine in bilico in Serie A: «Se perdo un paio di partite, sono in bilico anche io. Non casco in questi giochini, dobbiamo fare risultati. Non penso al mio futuro, ma alla sfida di domani. La cosa più importante è il futuro del Milan. Il prossimo anno magari sarò in Arabia Saudita o in Spagna, nella mia seconda casa».

Sull’Inter: «Secondo voi io vado a pensare a casa degli altri? Io faccio fatica a dormire la notte per i miei problemi. Devo guardare in casa mia. Devo tenere l’equilibrio in spogliatoio e l’ambiente tranquillo, non è facile. La questione Icardi ha rafforzato l’Inter, ma sono scelte loro».

Su cosa il Milan ha in più di Inter, Lazio e Roma: «Dobbiamo pensare alle cose che stiamo facendo bene o male, senza disperdere energie. Oggi voglio dedicare tutto il tempo alla mia squadra, stando qui dentro con allegria e non con apprensione. E’ vero, siamo arrivati al terzo posto e ora diventa difficile, ma dobbiamo lavorare con serenità».

Sulla Champions League: «Da allenatore devo dimostrare il “senso della grandezza”. Il percorso in Italia ho un buon percorso di media punti, in Europa lascio un po’ a desiderare. La grandezza del Milan è fuori discussione, non dobbiamo mai dimenticarla. Quando si indossa questa maglia, si ha un po’ di tensione. Non mi acconto di sentirmi dire che è difficile farci gol, noi abbiamo le qualità per fare bene ambo le fasi. Per giocare bene in Europa serve far bene entrambe le fasi, dobbiamo migliorare quest’aspetto».

Sull’ispirarsi all’Ajax: «Mi piacerebbe, ma non hanno nulla di improvvisato, adottano una metodologia di lavoro da anni. Per loro i 2000 e 2001 giocano da protagonisti, da noi sono ragazzini. Sì, guardiamo come gioca l’Ajax, è qualcosa di interessante».

Su Biglia: «Vediamo. E’ fermo da tanto tempo, ha giocato due spezzoni di partite, domani valutiamo».

Su Zapata: «Rinnovo? La società ha fatto una risposta, vedremo la sua risposta, ma sono cose di cui si occupano Leonardo e Maldini. Oggi ha fatto il primo di due blocchi di lavoro: se domani andrà bene il secondo, settimana prossima sarà in gruppo».

Sulla Lazio: «Non serviva il 3-0 nel derby per convincermi del valore della Lazio».

Sulla scuola attaccanti della Polonia: «Non ci sono solo gli attaccanti, ma anche altri ruoli. Negli ultimi anni sono cresciuti tantissimo, in Italia ci sono molti polacchi. Non si lamentano mai, lavorano molto senza rilasciare tante interviste. E’ interessante vedere come gioca la Nazionale, cercano sempre il palleggio e non buttano via il pallone. Ciò che mi piace di più è come vivono questo gioco del calcio. C’è grande disciplina».

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