Fallisce il Parma: dal 68' ad oggi.......qualche successo e diversi guai - Milan News 24
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2015

Fallisce il Parma: dal 68′ ad oggi…….qualche successo e diversi guai

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Un’ udienza lampo, veloce e cinica al tempo stesso.
In questo modo il Tribunale di Parma ha dichiarato il fallimento di una società che si è distinta in maniera spesso positiva negli ultimi vent’anni di calcio.

TRA FALLIMENTI E SODDISFAZIONI-  Il Parma Football Club nacque nel  1913, ma nei primi decenni di vita non si fece notare per particolari risultati positivi sul campo. La società fu messa in liquidazione, causa mancanza di fondi, nel 1968.
Allora fu un’altra società, l’Associazione Calcio Parmense (emergente società della città emiliana) a prendersi oneri e onori della rappresentanza cittadina, con il nome che fu tramutato nel 1970 in Parma Associazione Calcio.
E’ qui che inizia la vera storia di quello che, fino ad oggi, è stato il Parma Calcio.
Gli Anni d’Oro del calcio nella città emiliana sono stati sotto la gestione della famiglia Tanzi (1990-2004), in cui a Parma si riuscì a conquistare due volte la Coppa UEFA, una la Coppa delle Coppe e una la Supercoppa UEFA.
In quegli anni, al Tardini, i simpatizzanti dei ducali ebbero la possibilità di vedere dal vivo giocatori del calibro di Thuram, Boghossian, Cannavaro, Buffon, Crespo , Apolloni  e Dino Baggio (tanto per fare alcuni esempi). Altre disavventure economiche furono poi affrontate nel periodo in cui la Parmalat, controllante la società, fu coinvolta dal terribile crac finanziario del 2004. Ma grazie ad una legge particolare e alla creazione di una nuova società sportiva (Parma Football Club, che si accollò tutti i debiti della gestione societaria), il Parma potè ripartire tranquillamente da una nuova strada e dalla Serie A. Una strada contraddistinta da risultati molto positivi, con anche una qualificazione in Europa League maturata sul campo e svanita per il mancato pagamento della licenza UEFA, necessaria per l’iscrizione alla competizione.
Il resto è storia recente, con il buco creato da Ghirardi e la mancanza di voglia dello stesso imprenditore bresciano di coprire questo debito. Poi Taci e Manenti, entrambi contraddistinti dall’essere proprietari di un club calcistico pur dichiarando un reddito bassissimo. Parentesi Manenti che ora è al centro di un ulteriore vortice, visto il suo arresto nell’ambito di un’operazione riguardante un reimpiego illeciti di alcuni capitali, con il Parma chiamato in causa nella vicenda.

La situazione è, come ormai d’abitudine da qualche settimana a Parma, confusa e ricca di particolari che fanno rabbrividire chi ha a cuore le sorti della società.
Tommaso Ghirardi e Pietro Leonardi, rispettivamente ex presidente e dg della società, sono indagati da inizio marzo per bancarotta fraudolenta. Emergono inoltre altri particolari inquietanti dalle vicende del Parma FC, tra cui una telefonata tra lo stesso Leonardi ed un ex ergastolano, con conoscenze molto elevate in quel di Parma, che prometteva allo stesso dirigente romano interferenze per rallentare le indagini della Guardia di Finanza sulla società.

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