Conferenza stampa Pioli: «Dimostriamo che siamo il Milan»
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Conferenza stampa Pioli: «Momento doloroso, son stati 10 giorni difficili. Finale di campionato per dimostrare che siamo il Milan»

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Conferenza stampa Pioli: le parole alla vigilia di Juve Milan, sfida valida per la 34ª giornata di Serie A 2023/24

Il Milan ha un ultimo obiettivo per questo finale di stagione: blindare il secondo posto in campionato. Molto passerà dalla prossima sfida dei rossoneri, ospiti della Juve (terza) all’Allianz Stadium.

Nel giorno di vigilia, venerdì 26 aprile, Stefano Pioli è intervenuto alle 11.00 in conferenza stampa per presentare il match davanti ai media. Milannews24 ha seguito LIVE le sue parole.


FOCUS SU JUVE MILAN – «Deve essere così, purtroppo anche per i risultati negativi in Europa League e nel derby di lunedì. Il focus deve essere arrivare secondi, fare bene e tornare a vincere perché son stati 10 giorni difficili».

CHE GIORNI SONO STATI POST INTER – «È facile tra virgolette perché non possiamo fermarci a queste delusioni, dobbiamo avere voglia, orgoglio, riscatto, voglia di rimanere compatti e vincere le partite che mancano. Siamo professionisti, soffriamo di questa situazione e abbiamo il dovere di rialzarci per buttare sul campo le migliori prestazioni possibili».

CHE PARTITA DOVRANNO FARE – «Dovremo lottare, dare il massimo come se fosse l’ultima partita. Così dobbiamo ragionare, dobbiamo lottare su ogni pallone, dobbiamo essere determinati contro un avversario che sta bene ma noi dobbiamo difendere il secondo posto».

HAN DATO SEMPRE TUTTO IN STAGIONE – «Sì, ma non sempre abbiamo messo in campo le nostre migliori qualità. L’Inter ha la squadra più forte da 4 anni e ha vinto 2 Scudetti. Noi abbiamo provato a lottare per i vertici, abbiamo dato tutto ma non sempre siamo riusciti ad alzare il nostro livello di gioco».

DIFFICILE TROVARE MOTIVAZIONI IN QUESTE ULTIME PARTITE – «Perché difficile? Mancano 5 giornate, dobbiamo dimostrare chi siamo, che siamo il Milan e vogliamo uscire da questi giorni difficili».

MOMENTO PIU’ DIFFICILE DELLA SUA ESPERIENZA AL MILAN – «In questi 4/5 anni ci sono stati momenti molto positivi e momenti molto negativi, non ci sono state vie di mezzo. Questo è stato un momento molto negativo. È il più vicino e anche il più doloroso. Se potessi cambiare i risultati dei derby darei tutto quello che ho. Io per primo devo avere le spalle larghe e dire che fa parte del mio lavoro».

LEAO CAPITANO – «Sì sarà il capitano, la sta vivendo come tutti noi. È stato un dolore forte perdere il derby e vedere i nostri rivali festeggiare».

È MANCATO EQUILIBRIO NEI GIUDIZI QUEST’ANNO – «Aspettiamo la fine del campionato e poi ognuno di noi farà le sue valutazioni. C’è del positivo e del negativo».

ANELLO MANCANTE DI QUEST’ANNO – «La cosa più evidente è stata l’uscita dall’Europa League e quel mese dove abbiamo preso il distacco dall’Inter. L’Inter è più forte, è stata più continua e solida e noi non abbiamo mantenuto quel livello lì. Così come le altre squadre».

IBRAHIMOVIC A MILANELLO – «È sempre vicino a noi, ci dà sostegno e fiducia per superare il momento critico. Vinciamo e perdiamo insieme, insieme superiamo le difficoltà».

PROVA PER IL MILAN PER SUPERARE LA TEMPESTA – «Deve, è una prova anche questa. Devi dimostrare, se vuoi stare a certi livelli, di superare anche le difficoltà difficili. È un’altra prova per questo gruppo».

MANCATA CONFERENZA POST DERBY – «La società lo ha deciso per tempistica. Mi sono sempre assunto le mie responsabilità, ci mancherebbe altro».

CONTRO LA JUVE – «Conta dare il massimo, fare la miglior prestazione possibile, è una partita molto importante. Dobbiamo essere al 100% in tutte le situazioni».

PRIORITA’ CONTRO L’INTER NELLA PREPARAZIONE – «La priorità era essere compatti difensivamente, le scelte sono state più orientate alla fase difensiva. Poi dopo cercare di avere possibilità quando eravamo in possesso palla. Il piano ha funzionato fino ad un certo punto, ma quando subisci gol da palla inattiva metti nelle condizioni ideali gli avversari».

OKAFOR E CHUKWUEZE – «Stanno bene e sono pronti per giocare, poi le scelte spettano a me».

RIPARTIRE DA IBRAHIMOVIC – «Sono scelte che dovrà fare il club. Sul carisma, le qualità tecniche e umane di Zlatan non posso essere io il suo sponsor, sono cose che decideranno sopra di me. Zlatan ama il Milan, prenderà le decisioni migliori».

THEO HERNANDEZ – «È un giocatore fortissimo e importante per il futuro del Milan».

ADLI E NON BENNACER CON L’INTER – «Isma non è ancora al 100%, con la Roma non mi ha soddisfatto del tutto. Adli è il giocatore più affidabile ora».

PUNTEREBBE DI NUOVO SULLA DIFESA CON L’INTER? – «Il derby è il derby, c’era tanto dentro questa partita. Per domani sarebbe stato meglio averli tutti a disposizione ma non mi sento di rimproverare niente».

RECUPERARE IL GAP CON L’INTER L’ANNO PROSSIMO – «Questo fa onore ad Inzaghi ma è più facile fare i complimenti agli avversari quando vinci. Non ricordo quanti punti ha preso l’Inter dal Napoli l’anno scorso, tanti credo. Le stagioni cambiano, si azzerano. Il livello è alto, per essere a quel livello lì il Milan deve essere forte».

TROPPI GOL SUBITI – «Nelle ultime partite gli avversari hanno sfruttato subito i nostri errori».

NON SOTTOLINEARE LA CHAMPIONS DELL’ANNO SCORSO – «È stato un errore non sottolineare il cammino in Champions l’anno scorso. Non so da cosa sia dipeso, se ho sbagliato io a comunicare. Il fatto che a vincere lo Scudetto sia l’Inter, che a eliminarci l’anno scorso sia stata l’Inter, questo ha fatto la differenza. Sono i nostri rivali che vanno a vincere e i nostri limiti vengono rimarcati di più. Se vogliamo alzare il livello dobbiamo avere spalle larghe».

COSA TEME DELLA JUVE – «Sono una squadra solida, che può trovare una giocata in qualsiasi momento. Ha attaccanti forti, è forte da palla inattiva».

STA PENSANDO DI FAR GIOCARE CHI HA GIOCATO MENO – «In questo momento non sto pensando a far giocare giocatori per l’anno prossimo ma a vincere tutte le partite. A meno che nelle ultime giornate il secondo posto sarà assicurato, ma non ne mancano così tante. Farò giocare che mi garantisce un certo tipo di rendimento».

COME MOTIVARE LA SQUADRA NELLE ULTIME PARTITE – «È semplice, tocca a noi dimostrare come vogliamo finire la stagione. Se pensiamo di meritare di arrivare secondi o affrontarle senza stimoli ma sarebbe un grave errore. Non credo che, conoscendo i miei giocatori, ci sarà questo errore».

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