Conferenza Giampaolo: «4-3-3? Non mi piace cambiare»
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Conferenza Giampaolo: «La squadra ha certezze, 4-3-3? Non mi piace cambiare»

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Conferenza Giampaolo: ecco le parole del tecnico rossonero alla vigilia del posticipo di domenica sera contro la Fiorentina

Conferenza Giampaolo: siamo alla vigilia del posticipo della sesta giornata di Serie A, in programma domani sera contro la Fiorentina.  Il tecnico rossonero rossonero Marco Giampaolo sosterrà nei prossimi minuti la consueta conferenza stampa del giorno prima. Ecco le parole del tecnico riportate LIVE dalla nostra redazione:

Sulle parole di Donnarumma – «Ai calciatori non puoi mai mentire. Con i sentimenti trasmetto valori ai miei calciatori. Evidentemente ha recepito queste cose e crede in ciò che ha detto»

Sul secondo tempo contro il Torino – «Abbiamo avuto il torto di non chiudere la partita. Abbiamo perso alcune coordinate, senza riuscire a fare un buon filtro. Alcuni dettagli hanno spostato la partita. Per buona parte della gara mi sono divertito: la squadra giocava e aveva certezze. Alcuni dettagli non ci hanno fatto gestire bene la gara»

Sulla scintille scattata – «L’obiettivo dal primo giorno è quello di fare la partita e gestirne i tempi. Avere una percentuale di possesso palla superiore e indirizzarla in una certa direzione. Per buona parte della gara ho visto ciò e l’atteggiamento era giusto. Il dettaglio a volte può far saltare il banco. Dovevamo chiuderla prima»

Sulla Fiorentina – «Le partite vanno sudate tutte. La mentalità fa la differenza. Ai miei calciatori dico di rispettare sempre ogni avversario, al di là della posizione in classifica. La mentalità dev’essere comunque offensiva»

Sul reparto offensivo – «Prima della partita con il Torino era un dato giustificato, perché non creavamo opportunità per segnare. Contro il Torino invece abbiamo avuto diverse chance. Non possiamo fare la stessa analisi per tutte le partite. Non c’è un problema attaccanti per me»

Sul duo Piatek Leao – «Piatek in quella posizione ritrova il suo habitat. Leao ha le caratterisitche per gocare lì. Dobbiamo avere la capacità di portare tanti giocatori nella metà campo offensiva. Entrambi hanno la qualità per trovarsi gli spazi necessari. C’è intesa tra loro due, come c’è anche tra gli altri»

Sulla fragilità della squadra – «La squadra ha temperamento. Dobbiamo essere bravi a gestire meglio il pallone quando subentrano le difficoltà. Bisogna neutralizzare l’avversario attraverso le capacità tecniche»

Sui possibili cambi di formazione – «Abbiamo una serie di dati e analisi. Domani deciderò chi giocherà»

Sul cambio di modulo – «Bisogna coprire bene il campo. Con il 4-3-3 dobbiamo essere bravi a portare i giocatori vicini a Piatek. La partita è fatta di tanti piccoli dettagli ed è importante per giocare con i difensori alti e un gioco offensivo. Dietro c’è un lavoro certosino e io sono molto esigente. I dettagli fanno la differenza»

Sul modulo di domani – «A me non piace cambiare, perché ti porta a giocare individualmente. Dobbiamo proseguire in una direzione. Il modulo sposta poco, sono le caratteristiche dei giocatori che determinano il modo di giocare. La Juventus di Allegri ha vinto 7 scudetti cambiando diversi moduli»

Sui nuovi acquisti – «Devono continuare per assimilare meglio gli schemi. Bisogna lavorare tanto. Non distinguiamo tra nuovi e vecchi. Le sintonie devono essere ancora sviluppate»

Sul tardivo inserimento dei nuovi – «Hernandez è stato un mese e mezzo fuori. Ha spessore fisico e impeto, ma è stato fuori tanto tempo. Non siamo stati nella condizione di scegliere. Stesso discorso per Bennacer e Leao. Il Milan non ha 11 calciatori, mi preoccuperei se fosse così»

Sull’appoggio della società – «C’è un processo di lavoro. 20 anni fa ho fatto anche io il dirigente e so come pensano le società. Se la società ha espresso appoggio ci sarà un motivo»

Sul paragone Piatek Quagliarella – «Piatek l’anno scorso ha fatto anche lui tanti gol. Non si fanno paragoni. Ai miei attaccanti faccio rivedere le loro azioni e cosa producono durante la partita»

Sul blackout di Torino – «Sono i dettagli che fanno la differenza. Musacchio non ha alcuna responsabilità sul gol di Belotti. Abbiamo sbagliato prima, lui è esente da colpe. Nel secondo gol abbiamo perso i riferimenti e non abbiamo avuto filtro davanti alla difesa. Mancavano tutta una serie di prevenzioni. C’è stato un lavoro collettivo lacunoso»

Su Paquetà – «Si è allenato con la squadra e sta bene»

Sui giocatori con meno minuti – «Non devono essere contenti, ma si comportano in maniera professionale»

Sulla condizione atletica – «I dati atletici sono positivi. Migliori anche di quello che ci aspettava»

Sui malumori e le critiche – «Capisco le critiche perché il Milan ha una storia importante. Io lavoro per cercare di migliorare e faccio il mio compito»

Sulle fasce – «Hernandez, Calabria e Conti hanno la propensione a spingere. Tra queste caratteristiche devi comunque avere equilibri. Sono dettagli che possono spostare l’esito della partita. Dobbiamo difendere collettivamente»

Sulle critiche a Donnarumma – «Gigio è un grande leader, un fuoriclasse. Ha le spalle larghe. Siamo sempre sottoposti a critiche e fa parte del nostro mestiere»

Su Calhanoglu – «Mi è piaciuto. Quello che il Milan ha fatto nei primi 25 minuti di Torino deve replicarlo. Bisogna anche saper soffrire».

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