Antonelli: "Il Milan è una famiglia, siamo molto uniti" - Milan News 24
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2015

Antonelli: “Il Milan è una famiglia, siamo molto uniti”

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Il terzino sinistro, Luca Antonelli, ha rilasciato una lunga intervista a Forza Milan, dove ha trattato diversi argomenti, dal suo ritorno in rossonero alla situazione delicata che sta affrontando la squadra e Mister Inzaghi:

Sull’ambiente rossonero: “Milanello è molto simile a dieci anni fa, a essere cambiata è soprattutto la mia situazione: sono tornato da giocatore del Milan a tutti gli effetti, mentre all’epoca ero un Primavera che ogni tanto veniva aggregato alla prima squadra”.

Sulla prima esperienza al Milan: “Ricordo una squadra fantastica, infatti è stato l’anno in cui il Milan ha vinto la Champions ad Atene. Ho un bellissimo ricordo sia dei fisioterapisti sia dei preparatori atletici, che sono per lo più gli stessi di adesso. Per questo è stato più facile il reinserimento del gruppo, anche grazie al mister e ai compagni che sono stati fantastici”.

Sull’essere tornato a casa: “A Genova sono stato benissimo, pensavo di chiudere la carriera lì. L’unica squadra che mi poteva far cambiare idea era il Milan: quando è arrivata questa opportunità, per me era impossibile dire di no. Sono felicissimo di essere qui, adesso ci stiamo impegnando per risalire la classifica perché un posto in Europa è fondamentale per noi”.

Sui nuovi compagni: “Come giocatore mi piace tantissimo De Jong: lo apprezzavo anche prima, ora che giochiamo insieme ho riscontrato quanto sia umile, sempre pronto a dare una mano ai compagni”.

Sull’importanza dello spogliatoio: “Lo spogliatoio è sacro: quello che succede lì dentro lo sappiamo solo noi. Siamo una squadra unita che lavora moltissimo: stiamo bene insieme, c’è un bel gruppo e ci sono molti italiani. Il mister poi è bravo a tenere tutti in… allerta. Per questo ci dà fastidio sentire dire che non ci impegniamo, soprattutto quando a giudicare è gente esterna che non conosce la realtà del nostro lavoro quotidiano”.

Su cosa rende il Milan speciale: “Al di là del blasone della squadra, c’è la sensazione di essere in famiglia: i dirigenti ci sono molto vicini, trovarsi a Milanello è un po’ come essere a casa. La nuova sede poi è bellissima!”.

Sul gol all’andata contro il Milan: “In quel momento ero il capitano del Genoa ed ero contentissimo di fare gol. Era una rete importantissima per noi, quella domenica ci ha permesso di salire al terzo posto in classifica”.

Sugli obiettivi: “Mi piace concentrarmi sul presente, dobbiamo ragionare partita per partita”.

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