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Milan: non è solo una questione psicologica, ci sono dei grandi limiti tecnici

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Bonaventura

Non ci sono più alibi per questa squadra, così in Champions League non si arriva. Leo deve valutare se continuare a scommettere su alcuni giocatori e su Gattuso

Purtroppo ci ritroviamo a commentare l’ennesimo mezzo passo falso del Milan. Il pareggio di Rigoni nel finale invita a riflettere sulle reali potenzialità dei rossoneri che da troppo tempo hanno abbadonato la mentalità della squadra che deve vincere sempre e comunque. Solo in questa stagione il Milan ha rimediato una sconfitta-beffa contro il Napoli al debutto, due pareggi opachi contro Cagliari e Atalanta e una prestazione sottotono contro il Dudelange in Europa League. Troppi indizi fanno una prova.

SITUAZIONE – Il gol subìto ieri allo scadere ha spezzato ancora una volta l’illusione di tornare nei piani alti della classifica. Così come accaduto più volte lo scorso anno, il Milan ha gettato al vento l’ennesimo match point proprio in un momento in cui la Roma crolla e l’Inter naviga a vista. Il solo fattore psicologico, ovvero l’incapacità da parte dei giocatori a mantenere la concentrazione per novanta minuti, non basta a spiegare la situazione.

PUNTI – Inutile nascondere che se da qui all’inizio di dicembre, periodo in cui il Milan tra Serie A ed Europa League affronterà un calendario piuttosto semplice, non si fossero raccolti i punti necessari risulterebbe difficile pensare alla Champions League. Recuperare nel girone di ritorno, come abbiamo visto, è molto complesso. Inesperienza, blocco mentale, squadra in costruzione: dopo un anno di Gattuso si dovrebbero vedere dei risultati perché il calcio non lascia tempo.

TEMPO –  La ricostruzione è addirittura iniziata con Vincenzo Montella, il modulo 4-3-3 è ormai collaudato e consolidato, i vari Donnarumma, Romagnoli, Bonaventura, Biglia, Suso giocano insieme da tanto, il centravanti c’è. Evidentemente, al di là dei finti alibi dietro cui nascondersi, qualcuno in questo Milan non è all’altezza. Presto, a gennaio o forse ancor prima, bisognerà fare delle valutazioni importanti per capire se continuare ad investire, ad esempio, su Suso e Donnarumma. Se continuare a dare opportunità a Biglia o puntare su qualcun altro. Se scommettere ancora su Gattuso, chiamato ad inventarsi qualche vera innovazione in questa squadra. Passano i giocatori, passano gli allenatori, ma il Milan rimane. Ora la palla a Leonardo e Maldini.

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