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Montella, quando un allenatore non crede nelle proprie idee
Vincenzo Montella è ormai in balìa della stampa e dell’opinione pubblica. Esattamente ciò che non deve fare un allenatore del Milan
Vincenzo Montella sembra aver perso il controllo della propria squadra proprio quando la carriera gli aveva offerto l’opportunità della vita. Dopo una buona stagione lo scorso anno, con la vittoria della Supercoppa Italiana contro la Juventus e il raggiungimento del sesto posto valevole per l’ingresso in Europa League, il tecnico sta cadendo sul più bello.
MERCATO CONCORDATO – Il calciomercato ha regalato al mister un gruppo di giocatori di medio livello superiore a quelli allenati l’anno scorso. Le strategie di mercato sono state concordate tra società e allenatore a differenza di quanto succedeva negli ultimi anni della vecchia gestione. In altri termini, a grandi linee Montella si è scelto giocatori, modulo e relativi profili su cui lavorare. L’eventuale inserimento inaspettato di Leonardo Bonucci non deve essere un alibi ma semmai un’aggravante: un bravo allenatore deve essere in grado di saper gestire tutti i campioni.
SOTTO PRESSIONE – Montella ha dimostrato di soffrire enormemente la pressione. Non ha creduto in se stesso e nel 4-3-3 dopo le prime critiche seguite al tracollo contro la Lazio. Sotto i fuochi mediatici ha cercato sempre di placare l’opnione pubblica con scelte tecniche populiste: prima il passaggio alla difesa a 3, poi Bonaventura mezzala, infine il doppio centravanti che ha escluso l’impiego di Suso. Probabilmente il tecnico ha ancora la stima del gruppo e della società, fattore non da trascurare per il futuro prossimo. Rimane il fatto che se la squadra non avrà da subito un’inversione di tendenza la strada verso il panettone sarà molto complessa.
