Calciomercato
Vlahovic Milan, i rossoneri ci provano! Come sfrutterebbe Allegri il serbo? Tutte le idee tattiche del livornese

Vlahovic Milan, i rossoneri pensano al centravanti serbo in uscita dalla Juve: ecco come lo sfrutterebbe Massimiliano Allegri
Il calciomercato Milan estivo è tradizionalmente un periodo di sogni, suggestioni e, talvolta, clamorosi ritorni o inaspettati approdi. Tra i nomi che ciclicamente infiammano le cronache, quello di Dusan Vlahovic accostato al Milan rappresenta una suggestione particolarmente intrigante, soprattutto se si considera la potenziale (e al momento ipotetica) reunion con Massimiliano Allegri sulla panchina rossonera. Ma come si collocherebbe il centravanti serbo nel Diavolo? E quali sono i suoi trascorsi contro la sua potenziale nuova squadra?
I precedenti di Vlahovic contro il Milan: un avversario pungente
Vlahovic contro il Milan ha lasciato il segno in episodi chiave. Indimenticabile la sua prestazione con la Fiorentina nel novembre 2021, quando fu protagonista assoluto con una doppietta nel pirotecnico 4-3 sui rossoneri: prima freddo su rigore, poi letale con un potente diagonale mancino. Già nel febbraio 2020, sempre in maglia viola, aveva segnato al Milan in un pareggio per 1-1. Con la Juve non c’è stata altrettanta fortuna realizzativa.
L’incognita Allegri: Come si inserirebbe nel Milan “Allegriano“?
L’aspetto più affascinante, e al contempo complesso, dell’eventuale trasferimento di Vlahovic al Milan risiede nella figura di Massimiliano Allegri. I due hanno lavorato insieme alla Juventus, e il rapporto tecnico non è sempre apparso idilliaco, o almeno, non ha prodotto i frutti che ci si attendeva in termini di prolificità costante del serbo. Allegri è un tecnico pragmatico, che predilige un calcio solido, spesso basato su una difesa ferrea e ripartenze veloci, o su una gestione attenta dei ritmi di gioco. Alla Juventus, Vlahovic è stato spesso il terminale offensivo di una squadra che, a detta di molti osservatori, non sempre costruiva un volume di gioco offensivo tale da esaltare le doti di un centravanti puro come lui. Talvolta isolato, talvolta costretto a un lavoro “sporco” lontano dalla porta, il serbo ha comunque garantito un buon bottino di reti, ma senza quella continuità devastante vista a Firenze.
Massimiliano Allegri su Vlahovic ha spesso alternato elogi a richieste di miglioramento. Tipicamente diceva: «Dusan ha il gol nel DNA, è un istinto naturale per lui. Deve però crescere nella gestione della palla e nella serenità; a volte la frenesia lo porta a sbagliare tecnicamente». Sottolineava la sua giovane età: «È giovane, ha enormi margini di miglioramento e lavorando può diventare uno dei migliori attaccanti al mondo». E non sono mancati sproni: «Da lui ci si aspetta molto, la Juventus ha investito tanto. È un punto di riferimento, ma deve imparare a giocare più con la squadra».
In un ipotetico Milan guidato da Allegri, Vlahovic ritroverebbe un allenatore che conosce a menadito i suoi punti di forza (strapotere fisico, attacco alla porta, tiro potente) e le sue aree di miglioramento (dialogo con i compagni, partecipazione alla manovra). Allegri potrebbe costruire la squadra attorno a lui come pivot centrale, sfruttando la sua capacità di fare reparto da solo e di finalizzare l’azione. Tuttavia, sorgerebbe il dubbio sulla quantità e qualità dei palloni giocabili. Un Milan “Allegriano” dovrebbe necessariamente garantirgli un supporto costante dalle fasce e inserimenti dalle retrovie, elementi che non sempre hanno caratterizzato le squadre del tecnico livornese in termini di pura spinta offensiva. D’altro canto, l’esperienza pregressa potrebbe servire a entrambi per affinare l’intesa e trovare un equilibrio tattico più efficace. Allegri potrebbe aver imparato come valorizzarlo al meglio, e Vlahovic potrebbe essere maturato ulteriormente.
Con quali giocatori del Milan potrebbe trovare maggiore intesa?
Indipendentemente dalla guida tecnica, o considerando un Milan che mantiene una certa vocazione offensiva, Vlahovic potrebbe trovare diverse sponde interessanti nell’attuale rosa rossonera.
- Rafael Leão: Sarebbe, sulla carta, il partner ideale. L’imprevedibilità, la velocità e la capacità di creare superiorità numerica di Leão sulla fascia sinistra potrebbero tradursi in un fiume di assist e cross per un centravanti rapace d’area come Vlahovic. L’abilità del portoghese nel saltare l’uomo e arrivare sul fondo, o nel convergere per il tiro creando spazi, aprirebbe praterie per gli inserimenti e il posizionamento del serbo.
- Christian Pulisic e Samuel Chukwueze: Entrambi gli esterni destri, seppur con caratteristiche diverse, potrebbero fornire un contributo importante. Pulisic, con la sua intelligenza tattica, i suoi tagli verso l’interno e la sua capacità di servire l’ultimo passaggio, potrebbe dialogare efficacemente con Vlahovic. Chukwueze, più incline al dribbling e all’uno contro uno, potrebbe creare scompiglio e crossare dal fondo.
- Theo Hernández: Sebbene sia un terzino, le sue proverbiali sgroppate sulla fascia sinistra e la sua potenza di tiro lo rendono un creatore di occasioni aggiunto. I suoi cross tesi e potenti sarebbero pane per i denti di Vlahovic, abile nel gioco aereo e nell’attaccare il primo palo. Ma quante possibilità concrete ci sono che Theo rimanga a Milano?
Conclusione
L’idea di Vlahovic al Milan è, al momento, una suggestione di mercato, ma ricca di spunti di riflessione. I suoi precedenti contro i rossoneri ne testimoniano il valore. L’eventuale presenza di Allegri aggiungerebbe un ulteriore livello di complessità e fascino, vista la loro storia comune. Infine, l’attuale rosa del Milan offre diversi giocatori le cui caratteristiche sembrano potersi sposare bene con quelle del centravanti serbo, promettendo, almeno sulla carta, un attacco potenzialmente devastante. Resta da vedere se le condizioni economiche e le strategie dei club trasformeranno questa ipotesi in una concreta trattativa.
