Un centrocampo da SCEMPIOns League - Milan News 24
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2015

Un centrocampo da SCEMPIOns League

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Tra luci e ombre (più ombre che luci) è andata in scena la diciassettesima giornata di serie A. Dopo le belle prove con Napoli e Roma, sono tornati prepotentemente in auge i limiti rossoneri. O meglio il limite rossonero: il centrocampo. Quello sconosciuto che non si rinforza tangibilmente dalla notte dei tempi. La vecchia guardia invidiata dall’Europa intera non è stata rinnovata e con gli addii di Rui Costa, Pirlo, Seedorf, Ambrosini e Gattuso è crollata la solidità rossonera. Quella che con il corso del tempo è stata coperta da fine carriera/temporanei Van Bommel, Beckham e Boateng è una mediana che oggi soffre contro ogni compagine. E questa mancata palingenesi in una visione “sallustiana” continuerà a incidere sul futuro rossonero: faber est suae quisque fortunae (ognuno è artefice della propria sorte). Il ritorno di Montolivo è “ambrosia”, ma non basta. E in questo contesto non può che risplendere come l’aurora boreale nelle notti norvegesi, il lavoro svolto dall’unico centrocampista in aria di cessione: Nigel De Jong. A causa dell’infortunio del capitano, il mastino olandese ha retto da solo continui cambi di modulo, la cabina di regia e il turn over ossessivo di un reparto alla frutta, risultando spesso uno dei migliori in campo. I motivi ufficiali per cui quasi sicuramente il rinnovo non si concretizzerà sono sconosciuti a terzi, ma la domanda che in via Aldo Rossi 8 dovrebbero porsi è una: “vale la pena rinunciare ad un giocatore così?“. Consideriamo le alternative. Essien non è più la diga dei tempi del Chelsea, Muntari ha dimostrato limiti tecnici non indifferenti, Poli ha evidenziato molteplici pecche nella fase tattico-difensiva e Van Ginkel è un eterno punto di domanda (non le sue qualità ma la formula con cui è avvenuto il suo trasferimento). A quest’analisi va aggiunto che, escluso il solo Montolivo, il reparto è gremito da incontristi/ruba palloni. Con queste premesse, com’è possibile creare gioco? E ben vengano i Cerci e i rinforzi in difesa, ma la prima necessità è migliorare sensibilmente la mediana. Perché se si vuole puntare alla Champions e non alla SCEMPIOns, il centrocampo è da ristrutturare. Perché se una casa, seppur solida e sicura, non viene imbiancata, avrà sempre il valore di un’abitazione con le pareti grezze. O più semplicemente, come diceva un certo Giovanni Trapattoni, “le partite si vincono a centrocampo”.

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