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Rigore Milan tra le polemiche, la moviola del match di San Siro: cosa dicono le linee guida? Severo il giudizio su Marinelli
Rigore Milan assegnato ieri contro la Fiorentina che ha generato non poche polemiche. Cosa dice la moviola del Corriere dello Sport
Tante polemiche sul calcio di rigore assegnato al Milan contro la Fiorentina che ha regalato alla squadra di Massimiliano Allegri il gol del 2-1. L’edizione odierna del Corriere dello Sport, boccia completamente il direttore di gara Marinelli, il voto per lui è un 4,5. Questa l’analisi del quotidiano sul penalty concesso per il contatto Parisi-Gimenez e non solo.
LA MOVIOLA DEL MATCH – «L’episodio del rigore è dirimente nella gara di Marinelli. Una mano strusciata (nessun colpo, nessuna violenza) sulla faccia, una scena con parecchi effetti speciali per il rossonero (che nonostante il tremendo colpo ricevuto, cercava di scalciare Ranieri che gli stava dicendo di non simulare). In generale, non proprio centratissimo l’arbitro di Tivoli, sbaglia tanto: dopo lo scontro Gabbia-Ricci (che resta a terra lamentando un colpo alla testa), Marinelli restituisce il pallone al Milan, ma sul pallone (un secondo dopo la sua interruzione) era arrivato Nicolussi Caviglia. O ancora, non dà un vantaggio a Leão, fischiando una punizione per i rossoneri, salvo poi scusarsi. E il giallo (se avesse affondato un po’ di più era rosso) mancato su Modric?».
COSA DICONO LE LINEE GUIDA – «Il rigore, a quanto dicono, rientrerebbe nelle linee guida: una mano in faccia, lo sappiamo, determina sempre un fallo. Non quella di Thuram su Bonny in Juve-Inter un mese fa e a quello si pensava di dover fare riferimento. Era una mano in appoggio, no? Invece: Parisi, più per recuperare su Gimenez, gli struscia la mano sulla parte sinistra della faccia. Il rossonero crolla a terra, contorcendosi, salvo poi cercare di scalciare Ranieri. Marinelli viene richiamato al VAR (lo ha dichiarato lui, ormai accetta le OFR come Le caramelle), che gli fa vedere solo il fallo, non ritenendo violento tutto il resto. Rigore e annuncio per pochi intimi (per l’ennesima volta)».
