Leao: «L’obiettivo è vincere, vogliamo vedere Milano tutta rossonera»
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Leao: «Vincere il campionato è l’obiettivo, vogliamo vedere Milano tutta rossonera»

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Rafa Leao ha rilasciato una lunga intervista a la Gazzetta dello Sport. Ecco le parole dell’attaccante rossonero

Rafa Leao ha rilasciato una lunga intervista a la Gazzetta dello Sport. Ecco le parole dell’attaccante rossonero:

OBIETTIVI – «Domiamo le onde più alte, cerchiamo di prenderle sempre nel modo giusto per restare in piedi e arrivare al traguardo».

ESULTANZA –  «Voglio far vedere che ci sono, in tutti i sensi. Che sono sempre pronto a dare tutto per la squadra, che posso fare la differenza perché sono cresciuto».

FAMIGLIA – «È fondamentale, mi supportano prima e dopo le partite. Mi hanno insegnato che senza sacrifici non si va da nessuna parte».

INIZI –  «In quegli anni ho visto di tutto, ho vissuto tra mille difficoltà, il mio sogno era anche quello di molti bambini che non ce l’hanno fatta. Se oggi sono chi sono lo devo a quegli anni, fatti di cose semplici: un pallone, gli amici, gli affetti più cari».

IBRAHIMOVIC – «Zlatan è un campione che non ha mai dimenticato il passato. A me ricorda sempre di restare umile e di lavorare, lavorare, lavorare: solo così puoi fare grandi cose».

CRESCITA – «Prima non ero costante. Magari giocavo un quarto d’ora alla grande, poi mi fermavo o facevo le cose a metà, saltavo l’uomo e sbagliavo il passaggio chiave. Oggi sono diventato concreto, continuo nei 90 minuti, segno di più e faccio più assist. Gioco in una grande squadra, certo, ma ho cambiato il modo di approcciarmi alle partite. Sono più deciso».

CLIC – «Un insieme di fattori. Conosco meglio la Serie A, ho avuto i consigli giusti dai miei e dal mio personal trainer. E non mi è mai mancata la fiducia della società, che mi ha sempre fatto sentire protetto, dei compagni e dell’allenatore».

PIOLI – «Pioli mi ha capito, sa che con i miei dribbling e i miei strappi posso fare la differenza. Prima con me curava molto l’aspetto tattico, ero più giovane e più indisciplinato. Ora non mi spiega molto, si fida di me, sa che faccio la mia parte anche quando il pallone ce l’hanno gli avversari. Mi dice “Stai largo e punta l’uomo”: per me diventa tutto più facile. Ho giocato anche da prima punta e da “10”, sono pronto a rifarlo se serve, ma a sinistra è un’altra cosa…».

POCHI GOL? – «Che non hanno tutti i torti, posso e devo segnare di più. Lavoro tutti i giorni per diventare un grande giocatore».

PARAGONE CON HENRY – «Lo ringrazio per il paragone, parliamo di un grandissimo fuoriclasse. Io però voglio essere Rafa, voglio fare la mia strada».

MODELLI – «Mbappé, Neymar. E nel Milan ammiravo tantissimo Kakà».

SCUDETTO –  «Sì, siamo più forti e più maturi dell’anno scorso. Vincere il campionato è l’obiettivo, vogliamo vedere Milano tutta rossonera. Sono giovane, ma in campo mi sento adulto, e lo stesso vale per tanti miei compagni. Lo ripete anche Pioli, a me, a Sandro (Tonali, ndr), ad Alexis (Saelemaekers, ndr): “Siete giovani solo sulla carta di identità”».

JUVENTUS E INTER –  «Due gare importantissime ma non decisive, è lunga. Con la Juve sarà difficile, è una grande squadra tornata a fare punti. Dobbiamo sfruttare il vantaggio di giocare in casa, i nostri tifosi ci caricano anche se saranno in cinquemila. Abbiamo bisogno di riprendere a vincere, siamo pronti, sappiamo che valiamo».

COME SI STA PREPARANDO –  «Cerco di capire come posso far male a chi avrò di fronte in base alle loro caratteristiche. Ma mi lascerò guidare anche dall’istinto: io dribblo, lo faccio da quando ero piccolo, mi riesce naturale».

POTENZIALE –  «Questo è il Leao di cui parlavano gli osservatori quando ero ragazzino. Posso ancora migliorare, ma riesco già a incidere sui risultati con le mie qualità, sono a un buon punto del percorso».

MALDINI –  «Lo guardavo in tv quando ero piccolo, una leggenda. Adesso mi dà consigli per migliorare, mi sento molto fortunato».

PARTNER IN ATTACCO –  «Con Giroud so che se non rientro bene per andare al tiro posso servirlo con i palloni alti perché Oli è fortissimo nel gioco aereo. Con Rebic cerchiamo più la profondità, si smarca molto velocemente. Con Ibra va bene tutto, fa gol in tutti i modi».

THEO HERNANDEZ –  «Bella sfida! Giocarci è spettacolare, è uno dei terzini più forti al mondo. Spero di averlo accanto ancora a lungo al Milan».

FUTURO –  «Ho altri due anni di contratto, non sono pochi. Vediamo, è ancora presto, di sicuro io qui sto benissimo».

MONDIALE CON RONALDO O SCUDETTO CON IBRA –  «Con loro in squadra tutto è possibile. Io cerco di rimanere concentrato e di dimostrarmi all’altezza di stare al fianco di due giganti così».

TATUAGGIO SCUDETTO –  «Magari sì, stiamo a vedere…».

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