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Milan, ecco 3 motivi per credere nello Scudetto

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Allegri

Il campionato di Serie A continua a rappresentare uno dei tornei calcistici più avvincenti e seguiti a livello globale, grazie a una grande tradizione e a un livello di competitività che attira ogni stagione l’attenzione di milioni di tifosi. La stagione 2025-2026 si presenta con un equilibrio tecnico-tattico di altissimo livello, in cui Napoli e Inter si profilano come le principali favorite per la conquista dello Scudetto. Tuttavia, il torneo lascia spazio a possibili sorprese con il Milan che possiede tutte le carte in regola per inserirsi nella corsa al titolo e contendere il primato alle big del campionato. La lotta sembra infatti molto più serrata rispetto al passato, ma almeno sulla carta il vantaggio che ha il Diavolo nel non disputare la Champions non è da trascurare e di conseguenza gli addetti ai lavori, così come gli stessi tifosi e anche le quote sulla vincente della Serie A tendono a dare fiducia a questo Milan. Ma perché i tifosi rossoneri dovrebbero credere nell’impresa della propria squadra del cuore? Almeno per tre motivi, vediamo quali.

Assenza di impegni europei

Uno dei principali fattori che può incidere positivamente sul rendimento del Milan nella stagione in corso è l’assenza di impegni nelle competizioni europee. La scorsa stagione è stata a dir poco disastrosa per una squadra abituata a competere ad alti livelli. Il nono posto finale è stato uno smacco per i tifosi del Diavolo, ma è arrivato al termine di una stagione che ha visto prima la guida tecnica di Paulo Fonseca, poi esonerato per lasciare spazio a Sergio Conceiçao che è riuscito sì a vincere la Supercoppa Italiana ma non è poi stato in grado di risollevare le sorti della squadra in campionato. Così il Milan si è ritrovato quest’anno a non disputare nessuna coppa internazionale. E vista la situazione attuale, non è neanche un male. Senza l’onere delle trasferte internazionali, infatti, e con una programmazione settimanale più lineare, la squadra può concentrare tutte le energie sul campionato, ottimizzando la preparazione fisica e tattica.

Le difficoltà delle concorrenti dirette

A vantaggio del Milan, inoltre, c’è l’analisi delle dirette concorrenti. Il Napoli ad esempio la scorsa stagione ha vinto il suo terzo Scudetto ma si trovava nelle stesse condizioni del Milan di quest’anno, cioè senza coppe da disputare e quindi con più freschezza nelle gambe. Ma quest’anno la storia è diversa e i risultati sono altalenanti. Resta comunque una squadra che si è mossa molto bene in fase di mercato e con una rosa altamente competitiva. L’Inter, pur rimanendo una corazzata ben strutturata, deve anch’essa affrontare un calendario congestionato e una rosa che potrebbe risentire delle rotazioni forzate. Proprio la rosa potrebbe essere il suo tallone d’Achille. A causa di questioni societarie, infatti, i nerazzurri non hanno potuto fare grandi investimenti sul mercato e si ritrova perciò una squadra non rinnovata, con un anno in più sulla carta d’identità e nelle gambe e meno alternative in fase di turnover. La Juventus, invece, si trova ancora in una fase di transizione gestionale e tecnica, con il fallimento del progetto Tudor e la squadra ora affidata a Luciano Spalletti chiamato a ricostruire un percorso. E poi c’è la Roma che deve fare i conti con una rosa non sempre all’altezza delle aspettative. Gasperini ha accettato la sfida giallorossa ma non ha i pieni poteri che aveva all’Atalanta e soprattutto spesso non ha i giocatori congeniali al suo gioco, per cui il dubbio riguarda la tenuta della squadra nel lungo periodo.

Allegri, un tecnico da Scudetto

Come ultima analisi, anche se non è la meno importante, c’è l’uomo che è stato scelto per ricostruire il Milan ad inizio estate: Massimiliano Allegri. Il tecnico toscano, già alla guida dei rossoneri dal 2010 al 2014, conosce perfettamente le dinamiche del campionato italiano e ha già dimostrato in più occasioni di saper gestire la pressione delle alte sfere della classifica. Quando gli si chiede se il suo Milan è da Scudetto lui glissa, sottolineando come sia più importante riconquistare l’Europa piuttosto che puntare l’obiettivo principe. Ma è strategia comunicativa, ovviamente. Alla fine per lui parla la sua carriera con sei Scudetti conquistati in carriera (cinque con la Juventus e uno proprio con il Milan) ma soprattutto con la propensione a valorizzare anche i giocatori meno blasonati, caricarli, spronarli e far uscire da loro il meglio possibile. Allegri è uno dei migliori in Italia anche per l’organizzazione tattica della squadra che non darà certo spazio allo spettacolo ma resta pragmatica ed efficace, in grado di leggere molto bene le partite, interpretarle e raccogliere più punti possibile. E poi è un allenatore molto bravo nel mantenere compatta la squadra nei momenti decisivi della stagione. E questo, in un campionato logorante come quello italiano, può fare decisamente la differenza.

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