Yonghong Li, rifinanziamento e campo: la posizione del Milan

Tra questioni di campo ed extra, il Milan si prepara a vivere una dieci giorni decisiva per il futuro del club

«Il Milan nei prossimi sette giorni vorrebbe pensare solo al campo e con Gattuso non c’è il rischio che i giocatori si distraggano pensando ai problemi societari». Apre con queste righe l’articolo de La Gazzetta dello Sport in edicola oggi che se da un lato si concentra sul campo – i Nazionali, da André Silva (stasera) fino a Gustavo Gomez nella notte di martedì, torneranno a disposizione a metà settimana -, c’è e pesa non poco la questione societaria: la situazione è quella descritta negli ultimi giorni. Il consiglio di amministrazione del club ha chiesto, tramite la lettera scritta e firmata da Marco Fassone, al presidente Yonghong Li un aumento di capitale da 10 milioni. Era atteso nella giornata di venerdì, potrebbe arrivare nei prossimi giorni visto che la scadenza resta il 4 aprile.

LE ULTIME – Il Milan resta comunque ottimista e convinto che il proprietario possa intervenire prima della fine del mese. L’attenzione degli osservatori però comincia a spostarsi sul fondo Elliott, talmente solido da rappresentare una garanzia per il Milan: dal fronte rossonero, sapere che, in caso di addio di Li, ci sia Elliott è un motivo di tranquillità. Il fondo americano, tra l’altro, sarebbe disposto a versare quei 35 milioni richiesti dal Milan a Li per la gestione operativa del club. Intanto Fassone in questi giorni si trova a Londra dove si è incontrato con uno degli advisor di Merrill Lynch, con lo scopo di trovare un nuovo prestito per il rifinanziamento del debito. Yonghong Li, nel frattempo, è ad un bivio: se accetterà il prestito, si garantirà una gestione più serena fino a giugno ma si indebiterà ulteriormente.