Castellacci: «Eriksen? Andare in campo con un defibrillatore sottocutaneo espone a rischi»
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Castellacci: «Eriksen? Andare in campo con un defibrillatore sottocutaneo espone a rischi»

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Enrico Castellacci, presidente dei medici del calcio, ha parlato all’ANSA commentando l’operazione a cui si sottoporrà Eriksen

Enrico Castellacci ha commentato all’ANSA l’operazione a cui si dovrà sottoporre Christian Eriksen dopo l’arresto cardiaco di sabato pomeriggio in Danimarca-Finlandia.

«In Europa con un defibrillatore impiantato si gioca, c’è Daley Blind che sta facendo l’Europeo. Ma in Italia siamo molto più attenti e severi nel concedere le idoneità sportive. Premessa: non conosco la diagnosi, e possiamo parlare solo in linea teorica. L’impianto di un ICD è giusta, direi un atto dovuto per chi ha avuto un’aritmia come la sua. Bisognerà capire bene quale è la patologia, ma andare in campo con un defibrillatore sottocutaneo espone a rischi. Una pallonata o un contrasto possono mettere fuori uso un meccanismo che con una scossa elettrica interviene in caso di arresto cardiaco. Mi auguro che la diagnosi precisa e i protocolli cardiologici per l’idoneità possano chiarire. Ma ripeto, in Italia siamo molto più attenti del resto del mondo nel concedere l’idoneità atletica, e non so se la coscienza o la ratio medica potranno dare risposta a questi dubbi. Dei quali dovrà essere ben cosciente anche il giocatore: quattro minuti prima era perso, un minuto dopo si valuta se può tornare a giocare…».

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