Capello: «Il nostro calcio in Europa ha dei limiti e vi dico quali»
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Capello: «Il nostro calcio in Europa ha dei limiti e vi dico quali»

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Capello, una lunga intervista a Corriere dello sport dove spiega tutti i limiti del calcio italiano a livello europeo alla luce dei risultati

Capello, una lunga intervista a Corriere dello sport dove spiega tutti i limiti del calcio italiano a livello europeo alla luce degli ultimi risultati. Certo, si tratta solo del primo round, come ammesso da lui stesso ma il dato oggettivo appare evidente.

PRESTO PER I BILANCI- «Bilanci ancora non se ne possono fare. Ma la prima sensazione, per quanto si è visto, a livello generale, non è stata positiva. Si sono giocati, in un certo senso, solo i primi tempi di questo turno di qualificazione. I risultati sono ancora da definire. Dunque il discorso riguarda soprattutto il modo in cui si sono svolte queste prime partite internazionali. E, lo ripeto, ci sono cose che mi fanno pensare.

LIMITI EVIDENTI- «Il nostro calcio non riesce a superare il proprio limite, che è quello della supremazia della tattica, peggio, del tatticismo su ogni altro aspetto che contribuisce a vincere a livello internazionale. Campionato non allenante? Diciamo che non è performante, va bene?

UN ESEMPIO LAMPANTE- «Guardi, voglio prenderla larga. Atalanta-Real Madrid, falli commessi 20. Atalanta-Napoli, falli commessi 30. Per non dire di Cagliari-Torino: 39! Questo per significare che diventa difficile dare continuità, fluidità all’azione se si è sempre fermi. Come impari a soffrire la pressione, ad avere ritmo?

ALTRE DEGENERAZIONI TATTICHE- «E poi ci sono altre degenerazioni tattiche, frutto di un certo Guardiolismo… A cosa mi riferisco? Al fatto che ormai i portieri giocano più palloni dei centrocampisti. Come può essere? Il retropassaggio sistematico che significato ha? Ci si dimentica di giocare in avanti».

SULLE POSSIBILITÀ DI PIRLO- «Davvero il giudizio in questo senso lo darà la partita di ritorno con il Porto. Sarà una sorta di gara verità per capire quello che sta succedendo a Torino. Pirlo era partito con qualche difficoltà comprensibile e prevedibile. Poi ha dimostrato di essere in ripresa. Per questo dico che andare avanti o meno in Europa darà la misura di quanto stia producendo la sua gestione».

IBRA A SANREMO- «Gli avrei detto semplicemente: no. Ma qui ci sono contratti firmati in tempi diversi». 

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