Ibrahimovic: «Ho paura di smettere, voglio lo scudetto»
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Zlatan Ibrahimovic, nel corso della presentazione del suo nuovo libro Adrenalina, ha fatto il punto della situazione in casa Milan

Zlatan Ibrahimovic, nel giorno della presentazione alla Triennale di Milano del suo nuovo libro, Adrenalina, ha fatto il punto della situazione sul suo momento e su quello del Milan:

«Buonasera a tutti, benvenuti. Sono molto felice, la risposta all’uscita del libro è positiva. È la mia storia, voglio ringraziare tutte le persone che mi hanno accompagnato nella mia carriera. Ora c’è la possibilità di vedere un po’ della mia storia».

SULLA SUA PREDILEZIONE PER LE ROVESCIATE: «Devi scegliere la tua strada e credere sempre in te stesso. Si sbaglia e si impara, per me essere perfetti è essere se stessi. Ho avuto grande successo, se a 40 anni sono ancora qua vuol dire che ho fatto le cose molto bene».

SULLA CAPACITA’ DI ESSERE DECISIVO: «Dopo l’infortunio che ho avuto che mi ha fatto stare fuori un anno, ho capito che il calcio per me è tutta la vita. Ho tantissima paura di smettere perché non so cosa mi aspetta dopo. A Sanremo avevo paura della multa se non mi fossi presentato. Comunque, sto dimostrando che con la mentalità giusta posso fare ancora la differenza. È tutto recupero, voglia che devi avere. Poi ho una mentalità precisa: ‘Perché essere normale quando puoi essere migliore’. È così».

SULLO SCUDETTO: «Lo scudetto è la mia adrenalina, sicuro che lo voglio».

SUL RAPPORTO CON PIOLI: «Quando sono arrivato era una situazione complicata, però abbiamo messo insieme il gruppo. Tutti hanno capito cosa serve per arrivare agli obiettivi: sacrificio e voglia di correre. Abbiamo creato un’atmosfera più che top. Poi c’è stata la pandemia. Ha uno staff fantastico, ho avuto tanti allenatori con staff differenti. Il suo staff è top, il gruppo va verso lo stesso obiettivo. Purtroppo ieri non abbiamo vinto, se facevo due gol vincevamo».

SUL RAPPORTO CON BERLUSCONI: «Molto bello. L’ho salutato in Sardegna questa estate, non lo vedevo da anni. Mi ha portato in Italia quando non ero felice a Barcellona. Lo devo ringraziare. Ieri Galliani mi ha mandato un messaggio, erano insieme».

INTERVIENE BERLUSCONI: «Il libro che presentate oggi dimostra come Zlatan non sia solo un grande campione dello sport ma anche della vita. Ha una media di 0,6 gol a partita, una media straordinaria. Il primo gol risale al 30 ottobre 99, l’ultimo a ieri. L’ho visto, è stato un gol che solo Ibrahimovic poteva segnare. 40 anni vissuti sempre con la voglia di dare il massimo. Mi ricordo con commozione di quando indossò la prima volta la maglia del Milan. Sento di avere con lui un rapporto di grande affetto. Quest’estate in Sardegna abbiamo parlato dei suoi prossimi obiettivi che sicuramente riuscirà a concretizzare. Gli auguro successo, sono sicuro che riuscirà a raggiungere tutti i traguardi che si porrà. Sei stato e sei ancora un grande campione. Ti vogliamo tanto bene».

SUL PALLONE D’ORO: «È una bella cosa. Non mi serve per pensare che sono il più forte di tutti».

IBRA CONCLUDE L’EVENTO: «Voglio ringraziare tutti per essere qua. Mi dà tanta emozione. Non posso dire se il libro è buono o no perché fa parte della mia storia, mi dispiace non poter fare foto con tutti. Siete i benvenuti a Milanello, fuori, e quando passo facciamo le foto. Voglio ringraziare il presidente Cairo per questo libro e… Forza Milan, no?!. Ringrazio anche Amadeus che è venuto qui, sicuramente vuole qualcosa in cambio. Ma vediamo. Grazie a tutti».

 

 

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