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Milan, Gattuso: «Abbiamo fermato Kalinic per non rischiarlo»

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Gattuso conferenza

Giornata di vigilia in casa Milan, domani la squadra rossonera giocherà contro la SPAL. Gattuso ha parlato della delicata sfida  di Ferrara

Gattuso, nella consueta conferenza stampa della vigilia, ha voluto parlare della sfida di domani con la SPAL. Il Milan domani giocherà alle ore 15:00. La squadra rossonera dovra fare a meno dei lungodegenti Conti e Storari, negli ultimi giorni si è aggiunto anche Kalinic. Domani potrebbe esserci l’ennesima chance per Andrè Silva. Ecco le dichiarazioni: «Prima di Cagliari mi contestavate che la catena di destra non funzionasse e quella di sinistra sì: ora sta andando tutto bene ma è una questione di interpretazione, di occupare bene gli spazi, di non stare sulla stessa linea. Rodriguez? Sicuramente è vero che Rodriguez può dare molto di più, ce l’ha nelle gambe e nella testa, da lui mi aspetto di più. Kalinic? È un’infiammazione, se l’abbiamo fermato è per non rischiarlo per tanto tempo: abbiamo preferito lasciarlo tranquillo 3-4 giorni e non lavorerà sul campo. Poi di sicuro per me c’è solo la morte, nient’altro: ci sono Cutrone e André, anche Borini che può fare la prima punta, dispiace per Nikola ma andiamo avanti.»

IL MOMENTO – «Da quando ho preso in mano questa squadra davvero penso a partita dopo partita, non faccio calcoli: son contento per come vedo i ragazzi, per come tengono il campo e per la voglia che ci mettono. Avete cavalcato l’onda delle 6 espulsioni, ma può essere una coincidenza perché questa squadra è tutto fuorché fallosa: dobbiamo sicuramente migliorare sulle scelte.»

THIAGO DIAS – «È diverso da Suso. Tiago a volte si dribbla anche da solo, è un motorino: non ha la qualità di Jesús. Fa ancora qualche casino, ma il fatto che si allena con noi vuol dire che ci crediamo, deve ancora crescere e di mangiarne di pastasciutta. In questo momento non pensiamo che Suso possa giocare tutte le partite, qualche idea ce l’abbiamo, ma non mettiamoci i punti prima di spaccarci la testa.»

LA CLASSIFICA – «Dobbiamo pensare a vincere noi le nostre partite, la classifica è quella che è: dopo una gara come quella di Udine, dove hai la partita in mano e la pareggi, capisci che serve più malizia e fortuna. Oggi è tutto difficile, non possiamo permetterci di pensare alle altre ma solo a noi, dobbiamo fare giocare bene la squadra e pensare di dare fastidio a tutti.»

LE PAROLE DI MIRABELLI – «Anche a me piacerebbe fare all-in, fare 4-2-4, ma oggi si va alla ricerca di un equilibrio, scegliendo partita dopo partita. Nel calcio non bisogna decidere nulla – ha chiarito l’allenatore rossonero -, scendi in campo e te la giochi, di sicuro non c’è nulla, anche con la squadra più scarsa di te devi preparare al massimo la gara. Mirabelli ha detto che spera io resti altri 10 anni? Non è un segno buono…(ride, ndr). Non devo togliermi la rivincita con nessuno, l’ho provato per anni da calciatore, dicevano avessi due ferri da stiro al posto dei piedi. Quando ho iniziato a fare questo mestiere l’ho sentito dentro, mi piace mettere in pratica ciò che ho fatto: c’è gente che allena da 20 anni e non ha mai vinto un campionato, io ho vinto un campionato in C. Se poi la gente pensa che Gattuso sia solo cuore e grinta non fa nulla, penso alla squadra e come allenarla. Dobbiamo riuscire a vincere le partite, quando le si vince la settimana va meglio: bisogna dare continuità di risultati e di gioco, c’è da recuperare le energie più in fretta possibile. Qualche energia la perderemo, sicuramente. Ho lavorato sui concetti, sui lavori tattici, su ciò che crediamo: devo dire che quando dico che i miglioramenti sono merito della squadra è così, hanno mostrato disponibilità in questo. Quando andremo a proporre qualche lavoro sulla linea difensiva, dobbiamo continuare a lavorare bene sugli automatismi. Penso che ora di meriti, e non perché non voglio fare l’umile, non ne ho: la mia bravura è stata quella di credere che la squadra dovesse alzare l’asticella negli allenamenti, lavorare con intensità e con poche pause, ma la bravura è stata loro. Dal primo giorno ho visto gente che non ce la faceva che non mollava, si vede qualche giocatore che sta meglio fisicamente: sono stato io quello che ha proposto, ma Çalhanoglu non me l’aspettavo così, anche Kessie, Suso e Romagnoli. Tutta la squadra è migliorata: non mi aspettavo Hakan con una gamba così importante, ha grande tiro e grande balistica. Pensavo fosse lento, ha una gamba importante, mi piace molto e mi ha sorpreso. Non mi aspettavo un giocatore così completo.»

 

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