Casiraghi: «Ibra si muove più ora di prima. Può giocare insieme a Giroud»
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Casiraghi: «Ibra si muove più ora di prima. Può giocare insieme a Giroud»

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Pierluigi Casiraghi ha parlato in una lunga intervista di Milan, soffermandosi soprattutto su Ibrahimovic ma non solo

Pierluigi Casiraghi ha parlato in una lunga intervista di Milan, soffermandosi soprattutto su Ibrahimovic ma non solo. Le parole dell’ex commissario tecnico della Nazionale Under 21 a Tuttosport.

ETÀ IBRAHIMOVIC – «Io ho smesso a 29 anni ma se fisicamente sta bene e mentalmente ha ancora questa grande forza è una scelta giusta e coraggiosa la sua. Poi ci sono anche i risultati a dare ragione a Zlatan Ibrahimovic. Cosa fa la differenza? La sua forza mentale: è evidente e lui non fa niente per nasconderla. È una caratteristica che si unisce alla sua classe, alla sua qualità e al suo talento».

CONFRONTO CON GLI ALTRI BIG – «È stato sfortunato ad aver trovato Messi e Cristiano Ronaldo, che sono sicuramente un gradino sopra di lui. Altrimenti sarebbe stato anche da Pallone d’Oro».

MILAN – «Paolo Maldini ha fatto benissimo a puntare su di lui in questi due anni. Creare un mix tra giocatori giovani e di talento e inserire qualcuno di esperienza è perfetto perché ci sono momenti della stagione dove arrivano partite importanti da giocare in cui un giocatore di esperienza fa la differenza nello spogliatoio e sa tenere unito il gruppo. I momenti difficili in una stagione ci sono sempre».

GIROUD – «È un ragazzo splendido: mi hanno raccontato di lui al Chelsea come di un vero professionista, uno di quei giocatori che si fa sempre trovare pronto e lavora per la squadra. Il lato umano, oltre a quello tecnico, aiuta sempre uno spogliatoio a raggiungere gli obiettivi prefissati».

COPPIA D’ATTACCO – «Giroud è un attaccante bravo a proteggere palla e a far salire la squadra oltre a essere forte di testa. Ibra è sicuramente più completo. Ora ultimamente ha anche cambiato modo di giocare: torna spesso indietro a recuperare palloni per poi giocarli con i compagni. Paradossalmente si muove più adesso di prima. Quindi i due possono giocare assieme».

ASSENZE – «Ibra e Giroud non sono mancati a livello di risultati. Ma arriva un periodo importante della stagione e avere più giocatori a disposizione è un vantaggio. Per un periodo si riescono a colmare le assenze ma poi non è sempre così facile. I giovani sono bravissimi ma non sempre hanno continuità e il fatto di farli alternare e farli anche riposare è l’ideale per una grande squadra che lotta per vincere».

RITIRO IBRAHIMOVIC – «Fino a quando si divertirà potrà giocare. Ha qualità tecnica e personalità che non ha nessuno. Deciderà lui quando smettere. E ha anche l’intelligenza di capire quando non potrà più dare qualcosa di importante. Lui è abituato a fare la differenza».

EREDE IBRAHIMOVIC – «Secondo me in questo momento a parte Lucca del Pisa non ci sono all’orizzonte tantissimi attaccanti con le sue caratteristiche. Anche a livello internazionale non c’è granché come giovani. È un ruolo scoperto ma usciranno e il Milan non si fa scappare i giovani».

PIOLI – «È uno che ha sempre fatto benissimo ovunque è andato. Lo ha fatto con grande calsse e capacità. Ora però c’è anche il gioco. È cresciuto e si sta dimostrando un allenatore moderno. Inoltre va d’accordo con i campioni che ha in squadra come Ibrahimovic. Non è mai sempre perché bisogna saperli gestire, cosa che comunque vale anche per i più giovani. Si percepisce sia un allenatore di qualità».

SCUDETTO – «Questo è un campionato molto equilibrato, dove nessuna squadra è ancora scappata in cui alla fine potrebbe rientrare anche la Juventus. Quando vinci tante partite come sta facendo il Napoli vuol dire che c’è qualcosa. I partenopei hanno una rosa importante e un allenatore che non mollerà. Poi c’è il Milan anche se come squadra favorita vedo ancora l’Inter: è completa, forte dietro e in mezzo. Anche davanti ha perso poco: Dzeko infatti è forte, un giocatore completamente diverso da Lukaku. È uno che fa giocare la squadra, che tecnicamente ha dei grandi colpi. Sa segnare in qualsiasi modo, anche con colpi di genio. E poi riesce a far segnare anche gli altri, è un giocatore completo. Senza Lukaku l’Inter ha sicuramente meno forza ma ha più qualità e più alternative per metterla dentro».

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