Milan e "il palleggio frenetico" criticato da Pioli – ANALISI TATTICA
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Milan e “il palleggio frenetico” criticato da Pioli, di cosa si tratta – ANALISI TATTICA

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Nel post gara di Milan-Roma, Pioli ha spiegato che a volte il palleggio dei rossoneri è troppo frenetico ecco cosa intende

Milan-Roma è stata una gara divertente, ricca di occasioni e imprevedibile fino alla fine. Le due squadre si sono rese pericolose soprattutto su calcio piazzato: 2 gol sono arrivati da corner e altri 2 su rigore (entrambi generosissimi), con il Milan che oltretutto ha tirato parecchio in porta da situazioni di calcio d’angolo. Nella ripresa, le squadre si sono allungate molto, con tante ripartenze in campo aperto e reparti molto slegati tra di loro. Dopo ogni recupero di palla, c’era la sensazione che potesse nascere un’occasione da gol.

La prima frazione è stata invece leggermente più bloccata (anche se ci sono state molte occasioni). E nel post gara, Pioli ha fatto un’analisi lucida e interessante su cosa non lo ha convinto, sugli aspetti in cui il Milan deve migliorare: “Abbiamo avuto troppa fretta in alcune fasi della partita, soprattutto nel primo tempo nonostante la pressione dei nostri avversari non fosse fortissima. In alcune occasioni siamo stati poco lucidi, con qualche scelta sbagliata e qualche lancio lungo di troppo”.

In effetti, questo è uno dei difetti principali del Milan attuale, una squadra ultra verticale che vuole arrivare molto velocemente in porta. Quando però incontra spazi ingolfati e una squadra che si chiude, spesso non ha la pazienza necessaria per ordinarsi con il pallone e manomettere la struttura difensiva rivale. E, come ha detto correttamente Pioli, esaspera il lancio lungo, cosa avvenuta sovente ieri.

Un esempio nella slide sopra: Bennacer non ha soluzioni di passaggio sul breve e sceglie abbastanza velocemente di andare al lancio. In questi casi, il Milan ha poca pazienza, con Ibrahimovic che è una scorciatoia per alzare subito la palla.

Ieri i rossoneri non sono riusciti a innescare una delle proprie principali armi offensive, Theo Hernandez. Le progressioni e conduzioni dell’ex Madrid di solito fanno guadagnare tanti metri alla squadra, ma la Roma è stata molto brava a chiudere gli spazi. Karsdorp e l’intera squadra scivolavano bene in zona palla, con Theo che riceveva da fermo e circondato da maglie avversarie. Non aveva quindi modo di fare progredire l’azione. La manovra si arenava in fascia spesso e volentieri, terminava o con lanci lunghi o con retropassaggi. E’ mancata un po’ di profondità.

Come si vede sopra, il giro palla del Milan è lento: quando Theo riceve, la Roma è già scivolata bene in zona palla, con Karsdorp bravo ad accorciare su di lui. Il resto della squadra è lontanissimo, con il terzino che non ha alternative al retropassaggio.

Nonostante tutto, il Milan finora ha il grosso merito di riuscire a rendersi sempre pericoloso: anche contro la Roma, complessivamente, ci sono state tante occasioni. Tuttavia, le parole di Pioli ci fanno capire con chiarezza quali sono i margini di miglioramento del Milan. I rossoneri devono crescere quando affrontano una difesa schierata, perché il palleggio è troppo frenetico e verticale, con la squadra che finisce così per allungarsi troppo. La circolazione deve diventare più qualitativa, oggi il Milan dipende forse eccessivamente dall’efficacia delle proprie transizioni lunghe.

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