Mancini: «Ecco cosa chiedo al calcio italiano, sul Var a chiamata...»
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Mancini: «Ecco cosa chiedo al calcio italiano, sul Var a chiamata…»

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Roberto Mancini, ct della Nazionale Italiana, ospite del forum “Il Calcio che l’Italia si merita” ha detto la sua sul calcio italiano e non solo

Roberto Mancini, ct della Nazionale Italiana, ospite del forum “Il Calcio che l’Italia si merita” ha detto la sua sul calcio italiano e non solo. Le sue parole riportate da Tuttomercatoweb.com:

«Io ho preso la Nazionale quattro anni fa e speravo che potessero venire fuori molti più giovani giocatori, cosa che purtroppo non è successa. Finché non passano dalle squadre Primavera alle prime squadre o alla seconda nel caso della Juve serve tempo. In questi quattro anni è successo poco, siamo più o meno sempre gli stessi. Bisognerebbe dare fiducia agli allenatori: l’ha fatto il Milan con Pioli e stanno vincendo il campionato. Va data la possibilità di continuare anche se sbagliano, in modo che possano fare giocare i più giovani senza correre rischi: è un problema che abbiamo»

«Quando noi eravamo giovani, una volta al mese, i ragazzi di interesse nazionale una volta al mese andavano a Coverciano. È una cosa importante, che inizieremo a fare. Il calcio è fatto anche di sconfitte e vanno accettate, ma essere scesi attorno al 30 per cento come giocatori italiani è troppo. Il calcio italiano ha sempre avuto tanti campioni, a volte anche persino troppi, oggi è diverso»

Cosa chiede al calcio italiano?
«Di avere più possibilità di conoscere i ragazzi, chiamarli a Coverciano per fare degli stage: se io chiamo un ragazzo giovane, di qualità, ma si allena con la Nazionale A succede quello che è successo con Zaniolo. E poi questi ragazzi devono avere la possibilità di giocare: in due-tre mesi migliorano, è capitato anche a noi»

Playoff, VAR a chiamata, tempo effettivo: cosa ne pensa?
«Io penso che le novità si possano anche provare. Contrario o favorevole è difficile, si può provare e vedere che effetto hanno. Le novità vanno sviluppate per vedere se portano benefici»

Con che atteggiamento affronta la ripresa della Nazionale? Siete passati dalla gioia alla delusione.
«Il nostro è stato, al di là dell’eliminazione che è stata terrificante, un percorso in cui succedono cose impensabili: non meritavamo di andare fuori. Dobbiamo ripartire, sapendo che non abbiamo grandi scelte, ma dovremo inventarci qualcosa»

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