Il nuovo Ringhio distrugge Montella: il mondo Milan esulta

La dichiarazione di Gennaro Gattuso nel post-partita contro la Juventus lascia ben sperare per il futuro del Milan: ed è un chiaro riferimento a Montella

La partita con la Juventus è già alle spalle ed il Milan è seriamente concentrato sul match di dopodomani contro l’Inter, una partita che risulta decisiva ai fini dell’obiettivo finale: in caso di sconfitta, il distacco tra il club rossonero ed il quarto posto diventerebbe di dieci punti (l’Inter scavalcherebbe la Roma e andrebbe a +11), un divario che, ad otto giornate dalla fine del campionato, appare troppo largo per credere ancora alla Champions League. In caso di pareggio, invece, il distacco resterebbe di otto punti (Inter ancora quarta) mentre in caso di vittoria, i rossoneri si fionderebbero a -5 dai cugini, riaprendo di fatto la corsa Champions. Insomma, una partita dalla posta in palio doppia se non tripla che Gattuso ha acceso già nel post-partita di Juventus-Milan.

«Non posso venire qui con il sorriso da ebete a dire che sono soddisfatto della prestazione. Perché son contento per quello, ma mi brucia. Mi brucia giocare così allo Stadium ed uscire sconfitti. Ora testa al derby, dobbiamo stare attenti anche alla zona Europa League». In queste parole c’è tutta l’essenza di Gattuso: razionale – la classifica dice che il Milan deve anche guardarsi le spalle da Atalanta (-3) e Fiorentina (-6) -, rossonero vero – tutti i tifosi hanno provato quella sensazione di fastidio/amaro in bocca dopo il 3-1 di Torino – ma anche pungente con quel ‘sorriso da ebete’ che non può non richiamare alla mente Vincenzo Montella: le colpe dell’Aeroplanino sono evidenti sebbene continuare a parlarne stia diventando un’abitudine. Gattuso si è guadagnato la stima e la fiducia dell’ambiente con i fatti ma una cosa va detta: in caso di non qualificazione in Champions League, le colpe non sarebbero sue ma di colui che, nei post-partita, sorrideva e si dichiarava soddisfatto di prestazioni alquanto discutibili con zero punti a referto.

Insomma, Gattuso batte Montella in tutto e per tutto: capacità di gestione, compattezza del gruppo, abilità tecnico-tattiche e una dose di milanismo con la quale si nasce e non si diventa. Un 4-0 (o forse di più, se si considera anche il fatto che il calabrese è subentrato a stagione in corso con un mercato non gestito da lui ma da altri) senz’appello per Ringhio che, giustamente, si è guadagnato la fiducia della società con i risultati e che presto sarà ufficializzata per iscritto col rinnovo di contratto.