ESCLUSIVA MN24 - Tarquinio: «Milan femminile, scudetto? Vi dico la mia»
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ESCLUSIVA MN24 – Tarquinio: «Milan femminile, scudetto? Vi dico la mia»

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Alessia Tarquinio, volto noto del calcio femminile, ha rilasciato una lunga intervista ai nostri microfoni, ecco le sue parole

Alessia Tarquinio, volto noto della televisione (ex Sky Sport, ora a Prime Video) e del calcio femminile, ha rilasciato una lunga intervista ai nostri microfoni di MilanNews24.com. Diversi gli argomenti trattati, ecco le sue parole:

Nella prossima stagione la Serie A femminile passerà finalmente al professionismo, le società ritieni siano pronte?

«Si credo che siano pronte anche perché sono quasi tutte collegate a parte il Napoli a squadre maschili, quindi hanno una capacità di gestione economica che può aiutarle. Il problema sorgerà probabilmente quando saliranno le squadre dalla Serie B, che invece non hanno quella forza e sostegno che hanno le altre. Facendo due conti, sostenere le spese del calcio femminile costerà sempre meno rispetto al maschile».

Chi è la favorita per lo scudetto?

«Credo che rimanga sempre la Juventus. L’ha dimostrato in questa prima parte del campionato ma anche in Champions League. Può contare su una panchina lunga, con cambi all’altezza e grandi giocatrici, cosa che ancora le altre società non possono permettersi».

Credi che il Milan femminile possa ambire a vincere un trofeo quest’anno?

«Credo che possa puntare a far bene in Coppa Italia. Non credo sia ancora pronta per giocarsela contro la Juventus per il campionato. Ha ancora dei problemi strutturali che deve risolvere e mi riferisco al fatto che se non gioca Giacinti, ha delle grandi difficoltà in avanti anche perché Thomas non è in grado di reggere l’attacco quando è da sola. Quando gioca e ha la possibilità sbaglia ancora troppo, quindi bene sulle individualità, un po’ meno sul collettivo e su questo Ganz dovrà lavorare per migliorare questo aspetto. Il tecnico ha bisogno di un po’ più di tempo. A mio avviso manca quel senso di squadra che gioca a memoria come la Juventus».

Ti aspettavi una vittoria del Milan a Firenze, senza giocatrici chiave come Jane, Boquete e Giacinti (per più di un’ora in panchina)?

«Si! Anche perché la Fiorentina in questo periodo ha problemi strutturali importanti. Schroffenegger sta vivendo un momento di forma strabiliante, ha negato alle rossonere diverse occasioni per poter segnare. È stata una partita episodica e sicuramente il Milan è stato bravo a chiudersi nei momenti opportuni e bloccare il gioco delle avversarie»

Quale giocatrice del Milan ti ha colpito di più in questa stagione?

«Dico Veronica Boquete, perché ha un grande talento, quando ha la palla tra i piedi non gliela togli. Quando gioca, fa la differenza nel Milan, ha grande esperienza. Ha grandi capacità, è una di quelle giocatrici che tutte le squadre e società dovrebbero avere».

Rita Guarino sta portando gioco e carisma all’Inter, il gap si è ridotto ulteriormente ma per puntare alla Champions cosa serve?

«Si vede già la sua impronta all’Inter ma penso che abbia iniziato un ciclo. Il club nerazzurro ha fatto un mercato perfetto ma parlare di Champions penso sia ancora troppo presto perché le ragazze sono ancora troppo giovani, hanno bisogno di lavorare e ogni progetto vincente ha bisogno di tempo. Sicuramente Guarino è il coach giusto per l’Inter in questo momento, perché ha grandi possibilità di farlo crescere ulteriormente».

Parliamo del Sassuolo di Piovani: bellissima favola o solida certezza?

«Parlare di favola credo sia ingeneroso perché non lo è più. Credo che abbia dimostrato negli anni di far molto bene. Sta mostrando un buon gioco. Di certezze nel calcio non si può mai parlare. Fino ad ora sei vittorie su sette. Ha perso contro una Roma affamata. Se avesse vinto sarebbe al comando della classifica insieme alla Juventus. Insomma non si può più parlare di un Sassuolo come una squadra di passaggio in Serie A. È una garanzia su tanti punti di vista: di qualità del gioco, di progetto, di serietà, ecco questo credo sia il Sassuolo».

Carolina Morace ha concluso anticipatamente la sua avventura alla Lazio, cosa è andato storto?

«Per Carolina nutro un affetto importante, è una grande amica. Mi dispiace come siano andate le cose con la Lazio. Il club biancoceleste è salito in Serie A quest’anno. Come tutte le neo promosse affronta quel periodo di assestamento. Forse ha un po’ sottovalutato le avversarie dirette. È più facile quando le cose vanno male esonerare l’allenatore, piuttosto che farsi un esame di coscienza e cercare di capire quali sono i veri problemi, magari anche più profondi. Con una rosa di 22 giocatrici, credo che la Lazio debba investire sul mercato con giocatrici più forti, più esperte e rivedere un po’ la situazione, ma di questo avrà tempo di farlo, ora bisogna vedere come concluderà il campionato».

La Roma ha scelto di non puntare su Banusic in questa stagione, vista la larga concorrenza in attacco ma a Pomigliano sta dimostrando doti balistiche incredibili. Un rimpianto per le giallorosse?

«Credo che una giocatrice debba avere spazio e fiducia per rendere al meglio. A Pomigliano sta giocando con continuità e sta dimostrando di fare bene. Alla Roma c’era tanta concorrenza. Si è rinforzata molto. Non credo che da parte della Roma ci sia un rimpianto anche perché ha preso una signora giocatrice come Glionna».

Escludendo Guarino e Montemurro, tra i diversi cambi di panchina quale ti ha colpito maggiormente e perché?

«Quello che mi ha colpito di più ma relativamente è Cincotta alla Sampdoria (che ha preso il titolo dalla Florentia San Gimignano). Antonio conosce molto bene il calcio femminile e credo farà molto bene. Guardo molto volentieri le partite della Samp».

Quali squadre ritieni possano approdare in Serie A nella prossima stagione?

«Credo Pink Bari e Chievo ma anche il Brescia ha buone possibilità, oltre al fatto che sarebbe bellissimo rivedere le Rondinelle in Serie A».

Chi rischia di scendere in Serie B?

«Probabilmente Lazio ed Hellas Verona. La terza è da vedere, penso sia ancora troppo presto».

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