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Editoriali

Donnarumma e il Milan, prove di riconciliazione

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Il lungo tira e molla tra il Milan e Donnarumma va avanti da diversi mesi, dal giorno in cui Mino Raiola annunciava davanti alle telecamere che il portiere non avrebbe rinnovato con il club rossonero

La storia tra il Milan e Donnarumma prende sempre più le sembianze di una telenovela, ogni giorno si arricchisce di colpi di scena e, probabilmente, le parole di Mirabelli stanno a indicare che la storia si arricchirà di nuovo capitoli.

Gli ultimi colpi di scena – La storia, nella giornata di ieri, si è arricchita di due nuovi colpi di scena causati, molto probabilmente, dalla contestazione di San Siro e dalle dichiarazioni di Mirabelli nel post partita di Milan-Verona. Gigio Donnarumma, attraverso il suo profilo Instagram, ha fatto sapere di non aver mai scritto e ne detto di aver ricevuto violenze morali dal Milan.

Ieri sera è arrivata la risposta di Mino Raiola«Prendo atto di quello che dice Mirabelli su di me e contro di me, dopotutto siamo in un paese democratico e può dire quello che pensa. Mirabelli ha un problema personale contro di me e usa Gigio Donnarumma per attaccarmi. Ma io non ne farò un circo mediatico e, ancor di più, non voglio che questo venga fatto sulla pelle di Gigio. Risponderò a Mirabelli nei luoghi appropriati e al momento giusto. Gigio non c’entra niente e non ha fatto niente di male e quindi non è giusto strumentalizzarlo per fare guerra a me. Anche perché è evidente a tutti che il problema del Milan non è Gigio, né tantomeno Antonio. Stranamente poi né Mirabelli, né la società hanno commentato lo striscione che è apparso ieri allo stadio. Noi non abbiamo mai imposto al Milan di prendere Antonio. E’ stata una scelta tecnica di Mirabelli che ora dovrebbe quanto meno difendere. Vi voglio ricordare che questa estate c’erano offerte economiche e professionali per Gigio che nessun calciatore avrebbe mai rifiutato. Ma Gigio e la sua famiglia hanno fatto una scelta con il cuore. E io ho rispettato tale scelta. Il mio interesse oggi è solo che Gigio venga lasciato tranquillo e solo così potrà fare il suo meglio. Questa dovrebbe essere anche la priorità del ds del Milan. E se non è così, dovrebbe essere la priorità della proprietà del Milan o di chi la rappresenta. A Mirabelli oggi fanno comodo queste polemiche perché tolgono l’attenzione dal vera problema del Milan: il suo progetto tecnico. Io non ho nulla contro il Milan, anzi ci tengo al Milan e vorrei avesse successo. Vi ricordo che ho 4 giocatori in prima squadra e ho interesse che i miei assistiti raggiungano risultati importanti. Ma non è solo questo, penso anche che per il calcio italiano sia importante che il Milan torni ad essere protagonista in Italia e a livello internazionale. Ora è arrivato Gattuso che è una persona per la quale ho molta simpatia e rispetto e a cui auguro tutto il bene possibile. Ho letto tante cose false e assurde che non ha neppure senso commentare o smentire. Delle questioni dei contratti dei miei assistiti non ho mai parlato in pubblico e non lo farò ora. Ho stabilito da tempo una linea aperta di colloquio cortese e professionale con il dott. Fassone che ho incontrato anche di recente. Se ci fossero dei problemi e se fosse necessario mi troverò con il dott. Fassone e cercheremo delle soluzioni. Ma questo non solo per Gigio o Antonio, anche per qualsiasi altro mio giocatore».

Prove di riconciliazione – Il Milan non ha voglia di cedere Donnarumma e il giocatore non vuole andarsene dalla squadra che ha sempre tifato. Sono tante le prove che portano a una riconciliazione tra il Milan e Donnarumma: il pianto e il post di Gigio, le dichiarazioni di Mirabelli e il dietrofront di Raiola. Il club lo ha sempre dichiarato come un patrimonio rossonero e Donnarumma in cuor suo sa che giocare per la maglia rossonera è un onore che hanno in pochi, ogni volta che ne ha l’occasione lo dimostra con i sentimenti. Il suo problema è quello di essersi messo in mano a chi non ha rispetto per i sentimenti altrui.

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