Conferenza Giampaolo, le prime parole del nuovo tecnico del Milan - LIVE
Connettiti con noi

News

Conferenza Giampaolo: «Il modulo? Dipende dai giocatori. Amo la qualità»

Pubblicato

su

Giampaolo

Conferenza Giampaolo: in diretta da Casa Milan a partire dalle ore 18 le prime parole del neo-tecnico rossonero davanti ai giornalisti

Conferenza Giampaolo: il nuovo tecnico del Milan si presente direttamente dalla sala stampa di via Aldo Rossi davanti ai giornalisti e ai tifosi rossoneri. Segui in diretta la prima conferenza di Marco Giampaolo aggiornata in diretta dall’inviato di Milan News 24 presente all’evento.

La conferenza di Marco Giampaolo: diretta live

BOBAN: «Essere sostenibili non significa non essere ambiziosi. Questa proprietà ha un’ambizione importante, molto più alta di quella che molti di voi pensano. Non sarei qui altrimenti. Modric? Impossibile ma puntiamo sui giocatori di classe, occorre pescare bene».

MALDINI: «Donnarumma è un patrimonio del Milan e ciò che vogliamo è tenerlo il più a lungo possibile».

GIAMPAOLO: «Sono stato collaboratore di Galeone mentre Allegri è stato nostro calciatore. Mi ha parlato molto del Milan, per me è importante capire bene dove sono. Approfondire sempre di più».

«Sono un allenatore di calcio che vive il proprio mestiere con passione. Io non sono stato pressante sul calciomercato, ho chiesto un calciatore sul breve tempo e loro lo sanno e mi anticipano. Quando mi propongono un giocatore    si avvicinano sempre a ciò che chiedo, non credo di essere pressante».

MALDINI: «I tifosi hanno capito il momento che abbiamo vissuto ma non hanno mai perso l’amore per il Milan. La fiammella c’è, quello che chiediamo è che sia più forte. Questo ci responsabilizza ma vogliamo migliorare la posizione dell’anno scorso».

GIAMPAOLO: «Promettere poco e programmare e fare tanto, anche le cose invisibili: quelle che non vedete. Mi sento di dire che c’è tanto lavoro da fare e io poemetto questo: tanto lavoro e dedizione. Mi piacciono i calciatori responsabili che siano affidabili perché io entro alle otto del mattino e torno alle otto di sera e voglio giocatori con la stessa abnegazione».

«Voglio ringraziare il presidente Ferrero che mi ha dato tanto e mi ha liberato permettendomi di venire qui. Praet? Siamo coperti, abbiamo 5 mezzali. Veretout appartiene ad un’ altra squadra. Cutrone o André Silva? Poter scegliere è bello, difficile sarebbe non poterlo fare».

MALDINI: «Marco non ha bisogno di sponsor però Sacchi ha sempre detto che Giampaolo ha il profilo giusto per diventare il suo erede. Se ha un grande estimatore quello è proprio il tecnico e ne siamo proprio felici».

GIAMPAOLO: «La stima di Sacchi mi riempie di orgoglio ma anche responsabilità. Non ho paura di niente, soltanto forse di arrivare in ritardo a Milanello».

«Per quanto riguarda il mercato io traccio profili ma poi la scelta spetta al club. I calciatori forti rendono anche le idee degli allenatori migliori. Io e Maurizio siamo cresciuti come allenatore insieme e spesso ci siamo rubati l’uno qualcosa dall’altro».

«Suso? È un calciatore di qualità e i giocatori con le sue caratteristiche a me piacciono moltissimo. Non mi fossilizzerò sul modulo ma lo metterò nella posizione migliore per permettergli di rendere al meglio».

«L’obiettivo finale si deve ancora costruire. Si guarderà verso la Champions ma è sugli step che faccio affidamento. Donnarumma e Piatek? Non ci saranno prime donne o privilegiati ma uomini che vogliono fare il bene del Milan».

«Voglio conoscere prima e velocemente tutti i giocatori del Milan. Mi spiace che Paqueta, Cutrone, Bonaventura, Caldara, Laxalt e Kessié non possano essere valutati ora. Ho bisogno e voglio tempo per conoscere ogni singolo giocatore. Domani è il primo giorno per me e devo capire tante cose. Il modulo? Valuterò col tempo, sicuramente giocheremo con 4 dietro. Per centrocampo e attacco valuterò dopo aver conosciuto tutti i giocatori».

«Il tempo potrà essere il mio primo alleato così come il  mio primo nemico. La squadra è molto giovane e perciò avrò bisogno di lavorare dal punto di vista della mentalità. Paolo e Zvone hanno esperienza da vendere e mi aiuteranno in questo percorso. Dobbiamo costruire una squadra che non abbia paura di essere se stessa».

«Nessun allenatore sarà mai in grado di fare un calcio propositivo senza calciatori di qualità. Il Milan ha diversi giocatori con queste caratteristiche, l’anno scorso credevo che il Milan potesse essere la sorpresa del campionato e mi ricordo dell’esordio bellissimo con il Napoli. Poi le cose non sono andate come credevo ma la qualità c’era».

«Il progetto è quello di offrire un calcio e uno spettacolo apprezzabile. Non voglio partire dall’ ultimo step ma passo dopo passo per creare una mentalità, un modo di essere e di giocare. Domani mi confronterò con i giocatori e insieme scriveremo una nuova pagina per il club».

«Conte dice testa alta e pedalare? Io dico testa alta e giocare a calcio».

«Il Milan ha sempre dimostrato di avere un’identità calcistica. Gli obiettivi sono tanti e il percorso è lungo, ho tante idee in testa ma la prima cosa è avere un progetto riconoscibile, un marchio che rimandi al gioco».

«La chiamata? Stavo salpando per la Croazia e ricevetti la chiamata di Paolo. I miei amici sono partiti e io presi il primo aereo per parlare con lui. Io 5 anni fa tornai in Serie c per meritarmi la A ripartendo dal basso. Ora il Milan, sono emozionato ma pronto».

«Sono felicissimo di essere qui, allenare una delle squadre più prestigiose al mondo. Il mio passato, il lavoro, mi ha permesso di ottenere una chance e ora devo meritarmi in questo club la chiamata. Oggi sono felice, contento è motivato di raccogliere questa sfida che giunge all’età giusta».

MALDINI: «Sono grato a Leonardo per il lavoro svolto e per l’occasione di apprendere che mi è stata data. La scelta di Marco è stata subito condivisa con reparto tecnico e dirigenza».

BOBAN: «È stata una scelta facile rapida e logica. Sappiamo che Marco ha le idee chiare, vincere facendo bel gioco. Siamo convinti che con lui siamo sulla strada giusta. Perché il Milan è il Milan e con Marco lo riporteremo in alto. Per quanto mi riguarda sono felicissimo di essere tornato nel mio club; quando Paolo mi ha chiesto un parere sul nuovo tecnico io ho fatto subito il nome di Marco Giampaolo».

Sono entrati Giampaolo, Boban, Maldini, Massara e Gazidis. Parte in anticipo la conferenza stampa del nuovo tecnico del Milan. Presente anche Paolo Scaroni.

Marco Giampaolo: biografia

Nato a Bellinzona il 2 agosto 1967, Marco Giampaolo proviene da una famiglia giuliese emigrata in svizzera per lavoro prima di tornare a Giulianova quando Marco compì il primo anno di vita. Cresciuto calcisticamente proprio nel Giulianova, Giampaolo disputò in abruzzo 4 stagioni militando tra serie C1 e C2; all’età di 21 anni compie il primo grande salto di carriera approdando in Serie B dove collezionò 36 presenze con la maglia della Fidelis Andria. Chiusa la carriera agonistica all’età di soli 30 anni a causa di un brutto infortunio alla caviglia, Giampaolo decide di intraprendere la ben più fruttuosa carriera di allenatore.

Iniziò da osservatore del Pescara fino a rivestire il ruolo di secondo allenatore, incarico che ricoprì poi a Treviso e nuovamente a Giulianova. Promosso a pieni voti in quel di Coverciano Giampaolo prende per la prima volta incarico di primo allenatore al Cagliari nella stagione 2006/2007 subentrando all’esonerato Franco Colomba e raggiungendo la salvezza con una giornata d’anticipo. Il 13 novembre 2007 termina la propria carriera in Sardegna esonerato dal presidente Cellino che lo sostituisce con Nedo Sonetti.

Nel 2008/2009 Giampaolo replica il record di punti nella storia del Siena arrivando a 44 punti conseguendo anche il primato di vittorie in campionato (12). Fallimentare invece l’esperienza al Catania dove viene nonostante le alte ambizioni della formazione siciliana. Dopo le difficili stagioni con il Cesena e il Brescia, Giampaolo torna nel calcio che conta grazie all’Empoli che decide di affidare a lui la panchina nel dopo-Sarri, la stagione è un successo con la formazione toscana che chiude al decimo posto in classifica. Poi i tre anni alla Sampdoria, definiti allo stesso Giampaolo fondamentali per la sua crescita da allenatore, che lo portano alla chiamata del Milan oggi.

Copyright 2024 © riproduzione riservata Milan News 24 – Registro Stampa Tribunale di Torino n. 48 del 07/09/2021 – Editore e proprietario: Sport Review s.r.l. – PI 11028660014 Sito non ufficiale, non autorizzato o connesso a A.C.Milan S.p.A. Il marchio Milan è di esclusiva proprietà di A.C. Milan S.p.A.