Bonanni: «Leao? Non ha capito quello che...» ESCLUSIVA
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Bonanni: «Il Milan sta facendo un campionato importante. Leao? Non ha ancora capito quello che Dio gli ha dato. Il futuro di Pioli è legato dall’Europa League» – ESCLUSIVA

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L’ex calciatore Massimo Bonanni è intervenuto in esclusiva a Milannews24: tutte le dichiarazioni sulla stagione dei rossoneri

Il Milan centra il nono risultato utile consecutivo con l’1-0 rifilato al Napoli e, sfruttando la caduta della Juventus in casa contro l’Udinese, Pioli si mette a un punto da Allegri. Del momento dei rossoneri, della condizione di Leao e del possibile futuro di Pioli ne ha parlato a Milannews24 l’ex calciatore Massimo Bonanni.

Nove risultati consecutivi utili togliendo la Coppa Italia. Serviva davvero il rodaggio di alcuni giocatori acquistati nel mercato estivo per ottenere questi risultati?

«Il Milan sta facendo un campionato importante. L’Inter sta ammazzando questa stagione come il Napoli l’anno scorso ma i rossoneri hanno sempre avuto un rendimento costante. Probabilmente a livello di gioco ci sono stati momenti in cui ci si aspettava di più però il Milan ha fatto molto bene e i risultati utili consecutivi dimostrano che il lavoro dell’allenatore sta continuando nel miglior modo possibile. Peccato per l’uscita nei gironi di Champions League, ma il Milan ha tutte le carte in tavole per concentrarsi sull’Europa League perché rientra alla grande nei primi quattro posti. È ancora troppo presto per festeggiare la vittoria, ma siccome i rossoneri sono quasi al 100% nella posizione Champions c’è, io farei qualcosa di più per arrivare in fondo in Europa League».

I risultati arrivano ma sempre con un po’ di sofferenza: per questo motivo alcuni tifosi pensano ancora al cambio di allenatore a fine stagione. Secondo lei il ciclo di Pioli è finito?

«Sicuramente dipenderà da quello che vuole fare la società. Andando ad analizzare la situazione attuale credo che il Milan abbia fatto con Pioli una cavalcata importante, vincendo uno scudetto e arrivando alla semifinale di Champions League. Io credo che l’allenatore sia molto legato al fatto di vincere o meno l’Europa League. È vero che la società non può arrivare a fine di maggio per cambiare allenatore o meno. Sicuramente si muoveranno prima in questo caso ma credo che per Pioli l’unica cosa che lo possa mantenere alla guida del Milan potrebbe essere la vittoria europea. Fermo restando che se non dovesse essere riconfermato lascerà comunque una squadra di nuovo in Champions e quindi il suo cammino è stato sicuramente importante».

Lo stop che ha avuto il Milan a novembre lo sta vivendo ora la Juve: 1 punti in 3 giornate proprio come i rossoneri. Se Allegri da una parte è ancora elogiato per il percorso come si spiega l’astio nei confronti di Pioli?

«Il mondo è bello perché vario. Ognuno ha una linea di pensiero diverso dall’altra, condivisibile o meno. Ma non è detto che se prendi un allenatore vincente come Conte arrivi lo scudetto alla prima annata. Il calcio è un’equazione talmente strana che non potrai mai sapere le cose come vanno. Non mi è mai piaciuto il modo di giocare della Juve, è una squadra solida che merita i punti che ha ma non fa brillare gli occhi. Il Milan, invece, gioca in maniera diversa, è una squadra con tanta velocità che deve stare bene fisicamente e di conseguenza è normale che ci siano due tipologie di allenatori diverse. Per quello che trovo da fuori, vedo una squadra che gioca, che si diverte, con giocatori forti che a volte hanno momenti di annebbiamento ma che comunque ha 52 punti ed è, ad oggi, a 8 punti dall’Inter e che sta facendo un campionato in linea».

Questione Leao: anche contro il Napoli ha preferito servire un compagno rispetto a provare il tiro. Cosa manca a questo Leao? Gli serve davvero solo il gol?

«Gli manca sicuramente concretezza. È il classico giocatore che quando è in giornata vince da solo spaccando le partite, mentre quando non è in giornata giochi con uno in meno. Contro il Napoli si è visto che è un giocatore che gli piace più far segnare che segnare ma in occasione di quella ripartenza, anche se era in fuorigioco, aveva fatto l’errore perchè avrebbe dovuto tirare. È un ragazzo che non ha ancora piena maturazione, non ha ancora capito quello che Dio gli ha dato ovvero una forza fisica devastante, una tecnica importantissima. Se capisce determinate cose può diventare molto molto forte ma sta a lui. Pioli l’ha fatto crescere bene ed è riuscito a fargli tirare fuori tanto a Leao e ad altri giocatori».

Per lei, che è stato un esterno di centrocampo, qual è il giocatore che le sta piacendo di più in quel reparto nel Milan?

«Mi sarei visto benissimo davanti a Theo Hernandez (ride ndr.). Non sono sorpreso del fatto che Loftus-Cheek abbia avuto un impatto importante nel nostro campionato perché è un giocatore che può fare molto bene. Pulisic era partito anche lui molto bene e adesso è un po’ in flessione perché sono quei giocatori che fisicamente entrano subito in forma ma poi piano piano quando gli avversari iniziano a conoscerti possono calare. Il Milan ha fatto una buona campagna acquisti, importante, con tanti giovani e sapevano che sarebbero andati incontro a qualche difficoltà ma vedere il Milan a 52 punti ti porta a pensare che ad oggi l’unico neo è stata l’uscita dalla Champions e dalla Coppa Italia».

Per quanto riguarda lo scudetto: dopo la sconfitta della Juventus è veramente finita la lotta con l’Inter? Vede possibilità per il Milan?

«La vedo difficile, ma la vedevo già difficile prima perché l’Inter ha comunque due squadre, una struttura ben delineata e penso sia la rosa nettamente più forte del nostro campionato. Già prima dello scontro diretto contro la Juventus io la vedevo favorita. Nel calcio non si sa mai però, ad oggi, anche dopo la sconfitta della Juventus contro l’Udinese, è arrivata un’altra conferma che l’Inter riuscirà a vincere il campionato e mi viene difficile pensare il contrario».

Si ringrazia Massimo Bonanni per la cortesia e la disponibilità dimostrate nel corso di questa intervista.

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