Van Basten, l'amaro sfogo di un campione sofferente: questo non è il suo Milan - Milan News 24
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Van Basten, l’amaro sfogo di un campione sofferente: questo non è il suo Milan

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Marco Van Basten ha commentato in maniera netta e decisa la situazione del calcio italiano nazionale e rossonero

Van Basten non ci sta ed alza la voce, o meglio, il tono è tranquillo ma dalle sue parole si evince una sofferenza tale nel veder il Milan “sprofondare” verso un futuro sempre più incerto. Il cigno di Utrecht ( così era soprannominato) attualmente responsabile dello sviluppo tecnico della FIFA, ha parlato sulle pagine de La Gazzetta dello Sport toccando più argomenti legati al calcio italiano: “L’italia mi è sembrata proprio scarsa, come la mia Olanda. Solo che voi avete vinto quattro Mondiali, siete come Brasile e Germania. Il calcio è una religione: fa più male a voi che a noi. Luce in fondo al tunnel? Non so se ci sono giovani che cambieranno la situazione, ma ultimamente vedo che vi mancano quei 3-4 grandi che avete sempre avuto. Oggi c’è Buffon, sì, ma è un portiere. E se anche aveste un super difensore, vi servirebbero centrocampisti e attaccanti, quelli che danno qualità, fanno girare la squadra, segnano. Non ci sono più. Il playoff con la Svezia è stato una pena, non conosco Ventura e quindi non posso giudicare. Però in campo c’erano davvero poche idee.

SUL MILAN– «È cambiato proprio tanto e mi dispiace. Il mio Milan era italiano: Berlusconi, noi tre olandesi e un gruppo fortissimo. Ora il proprietario è cinese, non lo conosco neanche. E la squadra non è quella di trent’anni fa. Purtroppo il livello si è abbassato tantissimo e c’è il rischio di restare fuori dalle coppe. Mi fa male, come pensare che noi e l’Inter eravamo il Real e l’Atletico di oggi. Noi dominavamo e vincevamo la Champions, loro facevano belle cose in Coppa Uefa. Finito: questa è la metafora della crisi del calcio italiano. Se ho una spiegazione? Altri hanno più soldi e più organizzazione, semplice. Dai miei tempi in Italia sono successe tante cose e non positive. Questa Juve è il mio Milan: organizzata, forte e in continua crescita, investe e resta ad alto livello. Però c’è una differenza non da poco: il Milan dominava l’Europa e il mondo e quel ruolo oggi è del Real. La Juve fa parte dell’ élite, ma vince solo in Italia».

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