Piatek, quel dito davanti alla bocca è solo una liberazione: ora il Derby
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Piatek, quel dito davanti alla bocca è solo una liberazione: ora il Derby

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Piatek segna, va vicino alla seconda rete ed esulta in maniera polemica o liberatoria a seconda dei punti di vista, comunque è goal

Piatek riparte da Verona, il polacco senza goal da Maggio torna a segnare, su rigore è vero ma è comunque una liberazione che a questo punto dovrebbe portarlo a sbloccarsi completamente e a tornare il campione visto nei primi mesi dell’anno solare in corso. Sbloccarsi prima del Derby non è male, ora vedremo contro l’Inter se il calcio di rigore di Verona ha innescato davvero la scintilla decisiva, oppure se il fuoco di paglia sarà nuovamente destinato a spegnersi. Intanto sono 3 punti per il Milan, seconda gara senza subire goal a scapito di un gioco meno bello rispetto al primo tempo visto con il Brescia.

SERVONO POCHI PALLONI- Il polacco ha già dimostrato di essere letale anche con pochissimi palloni a partita: il Milan di Gattuso raramente garantiva l’assistenza giusta al numero 9 rossonero eppure, soprattutto all’inizio, i goal sono arrivati da situazioni impossibili. Ovviamente la testa in questi casi gioca un ruolo determinante, non segnare per lunghi periodi può essere deleterio ma non bisogna dimenticare i 30 goal segnati nella passata stagione tra Genoa e Milan. Potevano essere se Manganiello non avesse annullato il secondo, in maniera decisamente fiscale. 

ESULTANZA NECESSARIA- Se prima c’era chi montava un caso per la mancanza di goal, ora c’è chi lo fa per l’esultanza, apparsa eccessiva, con quel dito davanti alla bocca a zittire le maldicenze. La verità è che quel dito e quello sguardo da tigre, altro non sono che una liberazione da un periodo veramente complicato e da critiche pesanti e continue che ci stanno ma che spesso sfociano in esagerazioni estemporanee.

I DUBBI DI CARESSA- «Se devo essere sincero su Piatek ho qualche piccolo dubbio, già dall’anno scorso. Non è un dubbio su di lui, ma penso che in generale gli attaccante vadano valutati su due anni. Un anno, segnano in tanti. Quelli forti, da grande squadra, segnano per due anni. Piatek deve iniziare a segnare, è lì per quello». Così parlava Caressa qualche giorno fa, ieri sera al Club di Sky è stato invece Costacurta a definire l’esultanza del polacco un po’ eccessiva, mentre in studio qualcuno giustificava i dubbi sorti per la mancanza del goal da troppo tempo ormai.

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