Leao Milan, Serafini: «Non è Balotelli o Cassano»
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Leao Milan, Serafini non ha dubbi: «Non è Balotelli o Cassano, vi dico io qual è il suo difetto principale»

Milan news 24

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Leao Milan, Luca Serafini, noto giornalista, ha commentato il momento di Rafael Leao: questo il difetto principale del portoghese

Rafael Leão è già tornato sotto i riflettori delle critiche nonostante la sua recente ripresa dall’infortunio. Il giornalista Luca Serafini, tifoso del Milan e intervenuto per difendere il talento portoghese, ha espresso una dura critica verso chi lo paragona a figure problematiche del passato rossonero.

Leão Sotto Processo: I Maledetti Paragone Con Cassano E Balotelli

«Non siamo neanche a metà ottobre, è rientrato dopo un mese e mezzo di assenza, ha giocato 2 spezzoni contro Napoli e Juventus, ma Rafa Leão è già sotto processo», ha esordito Serafini. Secondo il giornalista, il destino di Leão è quello di essere ingiustamente paragonato a due bad boys del calcio italiano, un confronto totalmente fuori luogo:

«È il suo destino, un destino che lo condanna ad essere paragonato dai miopi – o da quelli in malafede – a Cassano o Balotelli, con i quali non ha davvero niente che spartire dal punto di vista caratteriale, tanto meno quello comportamentale».

Serafini ha messo in luce la differenza abissale di atteggiamento: «Quei due erano (e sono) in perenne lite con il mondo, come se tutti ce l’avessero con loro… quasi predestinati nel ricettare il male: mai nessun esame di coscienza, nessun passo indietro, anzi una rabbia che lievita col passare del tempo. Leão è altro».

Il Difetto È La Leggerezza, Non L’Arroganza

Il vero problema del portoghese non è l’arroganza, ma la leggerezza nelle scelte, un tratto che irrita anche i suoi più fedeli sostenitori. «Possiamo accusarlo di leggerezza, di essere infantile, di andare in campo con una superficialità nelle scelte e talvolta nelle giocate, da irritare il più strenuo dei suoi sostenitori (come me), ma certamente non di arroganza, né di sfacciataggine».

Al contrario, la sua indole serena è proprio ciò che risulta insopportabile per gli allenatori: «Al contrario, il suo sorriso perenne rende l’idea della filosofia scanzonata che lo accompagna ed è questo l’aspetto insopportabile della vicenda. Manda fuori di cotenna i suoi allenatori, per quanto si applichino nel tentativo di farlo maturare». Serafini ha citato il precedente di Zlatan Ibrahimovic che, da giocatore, espresse un segnale di resa sul portoghese, dicendo di avergli parlato così tanto da non avere più niente da dirgli.

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