Derby, Ambrosini: «il Milan gioca meglio contro le grandi squadre»
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Derby, Ambrosini: «Il Milan gioca meglio contro le grandi squadre»

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gilardino

Derby, a parlare è Massimo Ambrosini alla vigilia della stracittadina milanese, l’ex centrocampista parla di equilibrio e di protagonisti

Derby di Milano, la Gazzetta dello Sport ha intervistato Massimo Ambrosini che con la maglia del Milan ha giocato oltre 25 stracittadine. Tra i ricordi dell’ex centrocampista ce n’è uno in particolare che non si dimentica: «Il primo. Ho ancora nella mente il colpo d’occhio di San Siro, ero un ragazzino, perdemmo ma che emozione. E poi ovviamente quello che ci portò in finale di Champions. Il match di domani? Molto equilibrato. Per quanto riguarda il Milan, è più facile giocare bene contro le grandi squadre, perché hai più spazi».

SUL DERBY DI SABATO- Gazzetta nella prima pagina odierna cita un suo commento in merito all’esito della gara: “A spezzare l’equilibrio ci penserà Calhanoglu”.

SU GIAMPAOLO- «Mi piace perché conosce molto bene il calcio. E’ un lavoratore maniacale e le sue squadre hanno idee precise. E’ un grande pregio: alcuni tecnici fanno fatica a trasmetterle. Va valutato in un arco temporale che non può essere breve. E’ giusto che chieda tempo e concordo quando dice che andrà avanti per la sua strada: i suoi principi li deve portare avanti, anche se in realtà è già dovuto scendere a qualche compromesso. Spostare un giocatore o fare certi adattamenti che stiamo vedendo, dimostra che ha già iniziato a confrontarsi con certe dinamiche». 

SULLA NUOVA SOCIETÀ- «Quello di Zvone è un ritorno romantico. Con lui ho un ottimo rapporto, anche se gli tolsi il posto quando voleva giocare centrocampista centrale nel 3-4-3 di Zaccheroni, ma proprio non ce la faceva (ride, ndr). E’ un ragazzo di una cultura rara nel mondo del calcio. Ha notevoli capacità relazionali e di intendere le emozioni delle persone. In termini di conoscenze, relazioni e modo di gestire è l’uomo giusto. Se ha punzecchiato Giampaolo sul gioco è perché ha una cultura dell’estetica molto spiccata, è sempre stato un cultore del bello. Quello che dice e fa va in questo senso».

SU MALDINI- «Maldini rispetto all’anno scorso è cambiato, lo vedo ancora più sereno, più consapevole del ruolo, ha la volontà di incidere. Il ruolo suo e di Boban saranno molto importanti con un tecnico come Giampaolo, perché occorrono condivisione e supporto. Paolo e Zvone hanno un’empatia formidabile, sono una bella coppia. Lo vedevo già da giocatori. E Massara completa bene il trio. Ma va lasciato tempo a tutti».

 

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