Rui Costa: «Paquetà? Lo volevo al Benfica. Mancino di velluto ma molto diverso da Kakà» - Milan News 24
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Rui Costa: «Paquetà? Lo volevo al Benfica. Mancino di velluto ma molto diverso da Kakà»

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Rui Costa su Paquetà, il portoghese ammette l’interesse per il brasiliano già idolo del popolo rossonero. Ed ora in tanti lo vogliono

Rui costa su Paquetà, l’ex campione portoghese racconta il proprio punto di vista nei confronti dell’asso brasiliano che il mondo inizia ad osservare con maggiore attenzione, anche grazie alla nazionale verdeoro. La vita che cambia nel giro di pochi mesi, un vortice che spesso può distruggere invece che creare, Paquetá lo sa bene e a 22 inizia a seguire le orme dei suoi predecessori, i quali con coraggio hanno affrontato la vita lontani dalla propria casa nativa.  Il talento brasiliano, dopo essere stato corteggiato da tanti pretendenti in tutta Europa, si è poi trasferito a Milano, città con la quale ha instaurato un feeling atipico per un brasiliano nostalgico.

LEONARDO LO SAPEVA- Un investimento assolutamente centrato da Leonardo, il quale ha richiesto fortemente il suo arrivo e lo ha ottenuto con grande determinazione. Personalità, ambizione, talento il ragazzo sembra avere davvero tutto per affrontare campioni già affermati, senza alcun timore reverenziale. La chiamata della Nazionale, dopo le prime apparizioni positive con la maglia del Milan, è arrivata puntuale ed anche un po’ scontata. Per l’occasione, il classe ’97 ha scelto la maglia numero dieci, senza pensare troppo ai nomi eccelsi che l’hanno vestita in passato. Non sente la responsabilità, gioca al calcio e si diverte, come dimostra spesso il sorriso che mostra davanti alle telecamere.

RUI COSTA ESTASIATO- Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, l’ex rossonero Manuel Rui Costa ha commentato così l’impatto di Paquetà nei confronti di un Milan quasi del tutto rigenerato: «Ho seguito Paquetà in Brasile, visto il mestiere che faccio, lo conosco bene. Ha grandissime qualità, avrei voluto portarlo al Benfica, ma non ho potuto ingaggiarlo: già troppo caro per un club portoghese. Ha qualità e l’età per crescere ed evolversi in un calcio difficile come quello italiano. Se assomiglia a Kakà? Per niente. Sarà se stesso come è giusto che sia. Kakà faceva il trequartista, ma aveva anche una potenza che raramente, forse mai, si è vista in un giocatore in quella posizione. Era anomalo, era Kakà. E Paquetà è Paquetà: l’ho visto fare la mezzala, tecnicamente è molto forte, ha un mancino stupendo, di velluto».

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