Papin: «Il mio Milan il più forte del mondo. Su Adli vi svelo questo!»
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Papin: «Il mio Milan il più forte del mondo. Su Adli vi svelo questo!»

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Papin: «Il mio Milan il più forte del mondo. Su Adli vi svelo questo!». Il racconto dell’ex rossonero tra passato e presente

In occasione del Festival dello Sport di Trento, l’ex attaccante del MilanJean-Pierre Papin, ha parlato della sua avventura in rossonero e di quello attuale. Ecco le sue parole, come riportate da TMW:

DAL MARSIGLIA AL MILAN – «Marsiglia per me è stato il posto dove sono diventato giocatore, ma decisi di scegliere il Milan perché era il mio sogno. In quel periodo era la squadra più forte del mondo e avere l’opportunità di giocare per questo club era un vero privilegio. In più avrei giocato con Marco Van Basten che era un idolo per me. Al Milan eravamo io, Gullit e Van Basten: tre Palloni d’oro. Poco altro da aggiungere. La squadra più forte del mondo»

L’INCONTRO CON BERLUSCONI – «Il primo incontro con Berlusconi fu ad Arcore. Mi fece arrivare a prendere in aeroporto. Quando entrai a casa mi accolse cantando una canzone francese al pianoforte. Dentro di me pensai: ‘Ma dove sono finito’. Pranzammo insieme e mi parlò in francese. Vidi tutti i trofei che aveva vinto e che erano lì ad Arcore. Il suo Milan era davvero un altro mondo. Parlo spesso con Giroud e a lui ogni volta che parla del Milan viene la pelle d’oca»

IL PALLONE D’ORO – «Quando vinsi il Pallone d’Oro mi chiamarono a casa. Pensai a uno scherzo e misi giù. Chiamarono 5 minuti dopo e rispose mia moglie, capì lei che era tutto vero. È un premio che resta per tutta la vita, un qualcosa di meraviglioso»

PSG MILAN – «Loro hanno preso un bravo allenatore come Luis Enrique. Il problema per i rossoneri è bloccare Mbappé perché resta il più forte di tutti. Serve una partita perfetta come quella che ha fatto il Newcastle contro di loro. Rafael Leao è altrettanto capace ma da questo punto di vista è meno continuo nell’essere decisivo rispetto a Mbappé. Mi aspetto comunque una partita equilibrata»

IL MILAN ATTUALE – «Parlai con Adli perché vivevo a Bordeaux. Gli dissi che aveva un problema per il calcio italiano: non sapeva difendere. Aveva solamente la classe offensiva. Adesso ha capito qual è il problema, si è adattato al calcio italiano e Pioli ha saputo lavorarci. Con Giroud ci sentiamo tutti i giorni, mi ha raccontato anche della partita con il Genoa in cui ha fatto il portiere. Solamente un pazzo poteva fare quella scelta ma lui è un professionista esemplare. Giroud arriva un’ora e mezza prima dell’allenamento e se ne va due ore dopo. Fa la preparazione invisibile di cui tutti hanno bisogno ma tutti non fanno»

GATTUSO – «Con Gattuso parliamo tanto di Milan, lo abbiamo fatto già qualche minuto dopo il primo incontro a Marsiglia. Spero che ci possa portare a raggiungere i nostri obiettivi»

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