Nuovo stadio Milan, l'architetto: «A San Donato spazio sufficiente»
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Nuovo stadio Milan, parla l’architetto: «A San Donato spazio più che sufficiente, su viabilità e trasporti…»

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San Siro

Nuovo stadio Milan, l’architetto Alessandro Zoppini ha fatto il punto della situazione sulla zona di San Donato: le dichiarazioni

Intervistato da Repubblica, l’architetto Alessandro Zoppini ha parlato così del nuovo stadio del Milan a San Donato:

NUOVO STADIO MILAN A SAN DONATO – «Devo ammettere che sulle prime, quando CAA Icon, il consulente del Milan, ci ha incaricato per quello che si definisce il fit test per capire se lo stadio avesse uno spazio adeguato, ero scettico. Conoscevamo l’area per averla già studiata nell’ambito del progetto dell’Arena di Santa Giulia, che non era poi stata finalizzato. Ma dopo aver compiuto un esame approfondito posso dire che, pur non essendo grandissima, lo spazio è più che sufficiente. Viabilità? Va studiata e si può risolvere, in collaborazione con Milano Serravalle e Autostrade. L’aumento inevitabile del traffico va sicuramente gestito, soprattutto andrebbero evitate sovrapposizioni di eventi ospitati all’Arena di Santa Giulia in costruzione per le Olimpiadi. E poi l’area è attraversata dalla linea ferroviaria con la fermata di San Donato e anche il capolinea della linea 3 del metrò non è lontano. È chiaro che i trasporti vanno organizzati. Dalla metropolitana si può arrivare con un servizio navetta. E la distanza è più o meno la stessa di quando a San Siro si arrivava dalla linea 2 a piazzale Lotto. La stazione diventa sufficiente se si intensificano i collegamenti, utilizzandola come un servizio di metropolitana di superficie. E poi i treni hanno una capacità superiore».

VANTAGGI – «Il primo è di immagine. Lungo il raccordo per l’autostrada ci sono cinque milioni di passaggi all’anno. Per chi arriva a Milano dall’Autosole, lo stadio e in particolare la curva sud, quella storica dei tifosi del Milan a San Siro, sarebbe la prima cosa che vedrebbero. Non per nulla avevamo intitolato il nostro concept “La porta di Milano”. Tra l’altro si vedrebbe anche dal treno per chi arriva con l’Alta velocità. E su certe rotte, sarebbe visibile anche da chi atterra a Linate».

STADIO COME SIMBOLO – «Lo stadio e la curva sud diventano così un simbolo, un marchio con tutte le sue potenzialità di marketing. Almeno noi lo avevamo pensato così. Ma ora il progetto mi sembra cambiato e nella parte sud dell’area ci sono progetti immobiliari che da sud coprono lo stadio. Si vedrà la nord per chi arriva dall’altra parte. Ma la nord mi pare dell’Inter…».

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