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Editoriali

Milan, i due moduli a confronto: il 4-4-2 è un suicidio dichiarato

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Gattuso

Se i rossoneri avevano cominciato la stagione con un 4-3-3 che assicurava gol e pericolosità offensiva, dopo il cambio di modulo la musica è drasticamente cambiata

La partita, bruttissima, di ieri sera contro il Bologna rappresenta l’apice della crisi tattica dei rossoneri. Ad inizio stagione riuscivamo ancora ad apprezzare un Milan vivace, tatticamente preparato, con diverse soluzioni di gioco e soprattutto, grazie ad un efficace 4-3-3 con una manovra fluida e avvolgente. Ad incarnare perfettamente quella filosofia c’erano due giocatori, Biglia e Bonaventura, su cui purtroppo oggi Gattuso non può più fare affidamento. Proprio a causa della strage infortunati il tecnico calabrese è stato costretto a cambiare modulo di gioco, optando per un sicuro 4-4-2. Questa disposizione però non ha dato i frutti sperati e le ultime uscite dei rossoneri ne stanno dando la limpida dimostrazione.

DUE MODULI A CONFRONTO – Ma analizziamo meglio i due moduli di gioco e le partite in cui essi sono stati impiegati, per trarne infine alcune conclusioni. Il 4-3-3 e il 4-4-2 sono stati impiegati entrambi per 8 partite (prendendo in considerazione solo il campionato). Il primo da inizio stagione fino al derby del 21 ottobre, mentre il secondo dalla gara contro la Sampdoria (28/10) fino ad oggi. Ciò che accomuna le due disposizioni è sicuramente il possesso palla, che per entrambi si aggira intorno al 54%, confermando quindi la predisposizione della squadra del tecnico calabrese di condurre il gioco con la palla tra i piedi. Ciò che però li differenzia drasticamente sono le conclusioni, verso la porta in particolare: con il 4-3-3 infatti la gestione della manovra, che come già citato in precedenza era agevolata dal prezioso lavoro in regia di Biglia e dai decisivi inserimenti di Bonaventura, è risultata decisamente più concreta: 48 infatti sono stati i tiri totali nello specchio della porta, contro i 41 collezionati dal 4-4-2. Il risultato quindi è un indice di pericolosità offensiva esponenzialmente minore nel modulo adottato da fine ottobre in poi. I gol fatti parlano chiaro: 15 con il 4-3-3, mentre solo 9 quelli con il 4-4-2.

LA CONCLUSIONE – La conclusione che bisogna trarre quindi è quella che già nel post partita di ieri sera vi avevamo anticipato: il Milan con questo modulo è ampiamente prevedibile e macchinoso. Il centrocampo muscolare composto da Kessie e Bakayoko è un fallimento dichiarato e là davanti Cutrone e Higuain non riescono a trovare i movimenti giusti per creare, insieme a Suso e Calhanoglu, una fase offensiva in grado di impensierire gli avversari. Gli infortuni hanno sicuramente penalizzato questa squadra, che può infatti contare su poche alternative, ma riteniamo che alcune soluzioni, come l’immediato reinserimento di Montolivo, possano aiutare a far ripartire la manovra di gioco dei rossoneri, spenta ormai da troppo tempo.

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