Mancini: «I tifosi sono ancora attaccati alla Nazionale, nonostante quanto accaduto»
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Mancini: «I tifosi sono ancora attaccati alla Nazionale, nonostante quanto accaduto»

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Mancini: «I tifosi sono ancora attaccati alla Nazionale, nonostante quanto accaduto». Le parole del ct azzurro

Roberto Mancini si è espresso così in conferenza stampa di inizio raduno. Ecco le parole del ct azzurro:

LO STAGE – «I tre giorni sono stati ottimi, abbiamo visto più di 50 giocatori e quasi tutti bravi, con un grande futuro. Speriamo abbiano la possibilità di giocare. Chi è rimasto qui non è rimasto perché migliore degli altri, ma perché la mattina abbiamo la possibilità di allenarli e valutarli ancora meglio così’ da accorciare i tempi per questi giovani che hanno grandi qualità».

PECCARE DI RICONOSCENZA – «Non credo sia questo. Se valutiamo la questione tecnica, dovevamo andare direttamente al Mondiale per il gruppo che abbiamo fatto. Purtroppo alcuni episodi hanno pesato e la dimostrazione è la gara con la Macedonia, dove ci sono stati tanti episodi negativi e poi loro hanno segnato con un rilancio a 50 metri al 92esimo. La nostra è una squadra giovane, non era un problema di riconoscenza»

CLIMA NAZIONALE – «I tifosi sono ancora attaccati a noi, nonostante quanto accaduto. Undici mesi fa abbiamo vinto un campionato europeo strameritandolo, questa squadra ha regalato grandi emozioni».

VITTORIA CONFERENCE LEAGUE – «E’ importante per il calcio italiano e per noi, perché i nostri nazionali giocano gare importanti. E’ chiaro che rispetto a chi si gioca la Champions la distanza è ancora importante».

NATIONS LEAGUE – «E’ il girone più difficile. Inghilterra e Germania sono forti e l’Ungheria, allenata da un ct italiano, sarà difficile da affrontare».

STAGE ESPERIMENTO – «Quando io era ragazzo accadeva, almeno una volta al mese eravamo qui e credo si possa fare anche adesso. Abbiamo visto 52 ragazzi e alcuni erano giocatori che non conoscevamo. E alcuni sono molto bravi, come è possibile che non giochino in una squadra di Serie A? Per noi può essere molto utile».

SVOLTARE IN QUESTE GARE DI NATIONS LEAGUE – «Noi non possiamo cambiare tutta la squadra, ma possiamo inserire qualcuno dei ragazzi un po’ più giovani che hanno giocato meno. Giocare contro Inghilterra, Germania e Ungheria credo possa essere molto utile».

LA NAZIONALE AL CENTRO DEL CALCIO ITALIANO – «Il fatto che si possa lavorare coi giovani durante la settimana, durante l’anno, sia una cosa positiva. Credo a marzo si potesse fare qualcosa di più, ma ciò che accadrà in futuro non lo so. Non si può preparare una gara così importante in un giorno, ecco»

PENSATO AD UN ADDIO – «Uno può pensare a volte, così. Ma poi dopo la Nazionale è così importante, e la gioia è stata così grande, che vale la pena aspettare. Quando si vince con la Nazionale è qualcosa totalmente differente, poi nella vita mai dire mai».

GIOCATORI CHE SI PORTERA’ A WEMBLEY – «Qualcuno dopo Wembley andrà a riposarsi, alcuni ragazzi andranno nelle varie Under. Noi quattro anni fa abbiamo messo insieme una squadra e l’abbiamo fatta giocare bene, possiamo farla anche adesso».

DI LORENZO E SPINAZZOLA NELLA FINALE DI WEMBLEY – «Di Lorenzo mi sembra di si, Spinazzola è andato abbastanza bene nell’ultimo mese».

CONVINCERE CHIELLINI A RESTARE IN NAZIONALE – «No, ha fatto la sua scelta. Lo ringrazierò nuovamente ma è giusto che intraprenda la sua strada».

OLTRE A CHIELLINI CI SARANNO ALTRI ADII – «No, qualcuno magari giocherà l’ultima di quest’anno. Magari torneranno a casa perché poi dobbiamo fare delle scelte, ma nessuno ha l’età di Giorgio e poi magari in futuro potranno tornare utili»

SENTIRSI AMATO DAI TIFOSI – «Ogni allenatore quando vince è amato e quando non vince molto meno. Io vedo che la gente ha ancora in mente l’Europeo, quindi la maggior parte delle persone che ho incontrato mi ha confortato. Quello ha mitigato un po’ la delusione della mancata qualificazione, ma la differenza è che la mancata qualificazione è immeritata. Dobbiamo ripartire ed essere più forti di prima».

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