Maldini: «È la gara più complicata dell'anno, ma non ci accontentiamo»
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Maldini: «È la gara più complicata dell’anno, ma non ci accontentiamo»

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Il direttore tecnico del Milan Paolo Maldini è intervenuto ai microfoni di Sky Sport nel pre partita del match con il Manchester

Ai microfoni di Sky Sport, Paolo Maldini ha rilasciato qualche dichiarazione nel prepartita di Milan-Manchester United. Ecco le dichiarazioni del direttore tecnico rossonero: «La nostra maniera di giocare è di attaccare, gli interpreti cambiano. La serie di infortuni è incredibile, oggi sei più Hauge che non è in lista. In attacco siamo in difficoltà, ma l’unica maniera per ottenere risultati è quella. Ci ha fatto arrivare fino ad ora 2° in classifica.»

«Il nostro upgrade è continuo, ricordiamoci da dove siamo partiti. Questa stagione ci ha resi fin’ora protagonisti, più di così era impossibile ipotizzare di fare ma la nostra forza è quella di non accontentarci. Partita del 2007? Con Pioli ho parlato un pochino di tattica di quella gara, anche di quella del 2004-05, ma le cose nel calcio son cambiate. Certo, Clarence era presente, la qualità è qualità. Non diamo punti di riferimento davanti, anche perchè non li abbiamo. È un modo di affrontare la gara che può metterli in difficoltà. I moduli vanno adattati al momento, stiamo ferrei solo sulla mentalità. La gara di stasera è uno snodo importante, dobbiamo ricordarci da dove siamo partiti, dei 3 preliminari a settembre, del match di Rio Ave, la sofferenza dell’anno scorso. Sono tutti sacrifici che ti portano a giocare questa gara come un’occasione ed un vedere al futuro in maniera più rosea. Questi ragazzi sono alle prime esperienze in Europa, giocare queste gare contro avversari così gli permetterà di sentirsi in grado di competere. Difficoltà? Ne abbiamo avute di complicate, ma questa penso sia la gara più difficile perchè abbiamo di fronte un avversario di grandissimo livello che recupera tanti giocatori come Rashford e Pogba. Abbiamo visto la difficoltà nelle coppe europee delle italiane. Seedorf? Sapevo di averlo davanti a me sempre e che voleva sempre la palla, per me che giocavo in difesa era una goduria. Sono cambiate tatticamente tante cose ma Clarence farebbe sempre la differenza. Anche se l’ho visto che non è tanto in forma (ride n.d.r.).»

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