Kessie,manager: «Vergognoso ed inaccettabile il comunicato del Verona»
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Kessie, manager: «Vergognoso ed inaccettabile il comunicato del Verona»

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Kessie preso di mira a Verona, è il suo manager a parlare duramente dopo quanto accaduto Domenica sera, purtroppo ennesimo episodio

Kessie preso di mira dagli ululati provenienti dagli spalti, ci risiamo a raccontare l’ennesimo episodio riprovevole, come una giostra che gira purtroppo sempre nello stesso verso. Ma se il giocatore ivoriano ora soffre per quanto accaduto Domenica sera, dobbiamo anche dire che nostro malgrado che il giocatore non è stato l’unico bersaglio. Secondo quanto riportato da Repubblica, durante l’allenamento postpartita, riservato a chi non era entrato in campo dalla panchina, nello stadio ormai semivuoto risuonavano le offese a Leo Duarte e Rafael Leao.

IL DISAPPUNTO DEL MANAGER- Disappunto generale ovviamente in particolar modo del manager di Kessie, a maggior ragione dopo il comunicato del Verona, che ha parlato di “sonore bordate di fischi e disappunto generale del pubblico su alcuni discussi episodi di gioco” e di “presunti cori contro Kessie da noi non avvertiti né percepiti”. Atangana è intervenuto usando parole forti e determinate.

SUL MORALE DI KESSIE- «I calciatori africani hanno le spalle larghe, ormai non ci fanno caso più di tanto. Ciò non significa che questi episodi non li feriscano. E che la deriva vada assolutamente fermata. Anche le parole sono importanti».

SUL COMUNICATO DEL VERONA- «L’ho trovato inaccettabile, vergognoso. Smentisce i fatti e conferma la tendenza a considerare normale ciò che non lo è affatto. Non vedo alcuna vera volontà, in Italia, di affrontare e risolvere il problema, come invece accade in altri Paesi europei».

TROVARE UNA SOLUZIONE- «Bisogna innanzitutto che gli organismi preposti non chiudano gli occhi e non si tappino le orecchie. Poi, se gli insulti vanno avanti, si sospendano le partite. Ma ho la sensazione che non ci sia la volontà di intervenire sul serio. Così ci sono giovani calciatori, vittime di razzismo, che preferiscono lasciare l’Italia. Sono le persone meno famose, come sempre, a subire le conseguenze più gravi di questo fenomeno».

FENOMENO IN AUMENTO- «Eccome, se l’ho notato, ne ho triste consapevolezza. Le cose sono platealmente peggiorate. Ormai non esistono luoghi immuni dal razzismo e la mancata reazione a questi fatti fa sì che esca fuori il diavolo che è in ognuno di noi. Oltretutto è anche un danno per il movimento calcistico italiano, proprio nel periodo in cui qualche campione straniero è di nuovo attirato dal calcio italiano. Non credo che Cristiano Ronaldo sia contento, se vede Matuidi insultato. Io conosco personalmente ragazzi francesi che non vogliono venire in Italia per via del razzismo».

 

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