Kerkez: «Ero sicuro di andare al Milan. Ibra? Non vedo l'ora di incontrarlo»
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Kerkez: «Ero sicuro di andare al Milan. Ibra? Non vedo l’ora di incontrarlo»

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In una lunga intervista al portale ungherese Nemzeti Sport Online, il giovane Milos Kerkez racconta il suo arrivo al Milan

Milos Kerkez si racconta al Nemzeti Sport Online. Ecco le parole del giovane neo acquisto del Milan: «E’ successo tutto in in fretta. Mio padre e il mio agente, Daniel Kaposi, hanno lavorato in background per portarmi nel miglior posto possibile. Dopo il primo colloquio telefonico con Maldini e Massara, ero sicuro di andare al Milan. Da quel momento in poi non ci è voluto un minuto per decidere in quale club volessi andare. Jet privato? Per quante ne so, è successo solo perché c’era poco tempo fino alla fine del mercato. Questo dimostra che volevano davvero acquistarmi. Tutto è accaduto molto velocemente, avevo poco tempo per capire cosa stava succedendo intorno a me. Certo, è stata una grande esperienza farmi mandare un aereo privato».

«Maldini? E’ gentile e diretto. E’ stata una grande esperienza incontrare una tale personalità. Da bambino guardavo molti video su di lui, e dalla mia prima esperienza posso dire che ha ancora la stessa luminosità che aveva sul campo. Abbiamo parlato molto, ci ha fornito molti consigli. Stiamo parlando del migliore terzino sinistro del mondo, e dato che sono anche io di quel ruolo, vale la pena prestare attenzione a ogni parola. Prima squadra? Sono consapevole delle mie capacità e farà del mio meglio per presentarmi in prima squadra il prima possibile. Per il momento non posso competere con i giocatori più grandi di me. Ma se inizio ad allenarmi colo loro, sono sicuro che farà un salto in avanti e risolverò i compiti che mi aspettano. Non sento pressione, nessuno si aspetto che io salga di livello. Ho sentito che a lungo andare vengo visto come un vice Theo Hernandez. So che il club ha dei progetti con me, e non è un caso che io sia qui.»

«Ero un centrocampista. All’inizio ero arrabbiato per essere stato spostato in difesa, mi piaceva giocare a centrocampo. Quando sono entrato in prima squadra al Gyor, Gabor Boer, che all’epoca era l’allenatore, mi mise terzino in una partita e la mia prova fu positiva. Molte persone hanno detto che avevo tutte le caratteristiche per fare questo ruolo, e dopo un po’ me ne sono innamorato. Milanello? Le condizioni sono ottime. Le piste sono buone, l’ambiente è ordinato. Anche il ristorante è molto buono. Tutti sono disponibili, non ho motivo di lamentarmi. Ibra? Non l’ho ancora incontrato, non vedo l’ora. Come mi ha scelto Maldini? Ha guardato molti video su di me, la mia mentalità l’ha catturato. Quando scendo in campo non so cosa sia la sconfitta, faccio del mio meglio per vincere. Proprio come Maldini».

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