Gattuso allusivo: «Si fa fatica a far rispettare le regole ai giocatori»
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Gattuso allusivo: «Si fa fatica a far rispettare le regole ai giocatori, ognuno pensa a sé»

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Gennaro Gattuso ha criticato duramente l’atteggiamento di alcuni giocatori nel calcio di oggi. C’è un riferimento al Milan attuale?

Gennaro Gattuso ci è andato giù pesante sui calciatori di oggi. Il calcio di oggi non è più quello vissuto dai vari Ringhio, Maldini e Leonardo: si fa fatica a gestire lo spogliatoio e i procuratori attraverso un coerente sistema di regole.

«Ora ognuno pensa al suo orticello, a fare le cose come è abituato a fare. Ma è una problematica che hanno tutti in Serie A, in tutti gli spogliatoi. Nel 1999, ad esempio, la musica non si metteva e si stava concentrati. Ho provato anche ad allenatore a toglierla, ma piace a tanti anche se mi dà fastidio personalmente. Quindi ho fatto io un passo indietro, anche se forse è meglio ascoltare Pupo che la schifezza che passa adesso» – ha dichiarato Gattuso alla presentazione del libro Da Calciopoli ai Pink Floyd.

Qualcuno ha visto in queste dichiarazioni una critica velata anche ai propri giocatori che negli ultimi tempi non sembrano proprio seguire i dettami dell’allenatore:

«Non scordiamo che le cose sono cambiate, un allenatore deve trovare ragazzi disposti a fare sacrifici, a migliorarsi, a fare qualcosa in più. Oggi devi stare attento a dire qualcosa ai ragazzi, se gli dici qualcosa poi iniziano a lamentarsi, cercano alibi: le cose sono cambiate».

Ringhio ha continuato: «Sono le piccole cose che sono cambiate, prima ad esempio si sentiva solo roba italiana. Ora se metti qualcosa di italiano si mettono a ridere. C’è solo roba straniera, hip hop, se metto Pupo tutti ridono. Oggi è diverso, hanno tutti le cuffie, magari si guardano anche le partite inglesi o spagnole che giocano in altri orari. Sono loro abitudini, è cambiato tutto».

Sul confronto con il Milan del passato: «La salvezza del Milan in questi anni è stata il rispetto delle regole, in pochi anni è dovuto intervenire Galliani. Eravamo noi ad andare in sede per farlo intervenire, rispettavamo la storia: oggi si fa più fatica. La mentalità dei giocatori è cambiata, oggi devi stare attento, prima dovevi stare zitto. Il primo giorno a Milanello mi feci la barba, lasciai due peli nel lavandino… Presi due schiaffi in testa da Costacurta, dicendo che dovevo pulire, capivi subito la mentalità. Galliani mi voleva convincere a restare, da giocatore, ma non mi sentivo più a mio agio, non parlavo più la stessa lingua. A tanti non piaceva quello che io, Abbiati e Ambrosini dicevamo. Oggi è un’epoca diversa».

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