Buffon se la prende con l'arbitro, non ricorda quando il «Cuore d'immondizia» lo ebbe lui - Milan News 24
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Editoriali

Buffon se la prende con l’arbitro, non ricorda quando il «Cuore d’immondizia» lo ebbe lui

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Buffon accusa rabbiosamente l’arbitro di Real-Juve e lo etichetta come uomo col cuore d’immondizia. Eppure nel 2012 sul gol di Muntari, questo esempio di sportività da parte sua non lo ricordiamo

La vittoria eccezionale ma inutile della Juventus ieri sera al Bernabeu verrà ricordata come un’impresa a metà che avrebbe fatto vivere due notti magiche al calcio italiano dopo la straordinaria remuntada della Roma contro il Barcellona della giornata di martedì. A condannare i bianconeri all’eliminazione è stata una rete, siglata su rigore, di Cristiano Ronaldo all’ultimo istante di partita. Una decisione giusta, il rigore era netto, ma oggettivamente troppo pesante per i bianconeri che a sorpresa erano riusciti a recuperare tre gol di svantaggio contro i galacticos di Zidane. Al termine della partita Gianluigi Buffon, espulso dal direttore di gare per proteste, ha condannato duramente l’arbitro di fronte alle telecamere al termine del match, ecco le sue parole: «Un arbitro all’altezza non infrange il sogno di una squadra che ha messo tutto in campo per 90 minuti. Ha voluto fare il protagonista. Un essere umano non può fischiare un episodio stra-dubbio, dopo una gara del genere a meno che al posto del cuore non abbia un bidone dell’immondizia. E poi non sei un uomo, queste cose qua le fanno gli animali, non gli uomini. Questo arbitro ha la sensibilità di un bidone dell’immondizia. Avrebbe dovuto capire il disastro che stava facendo».

L’estremo difensore bianconero però, a quanto pare, non ricorda del gesto totalmente antisportivo che lo vide protagonista nel febbraio del 2012 quando la rete di Muntari, che avrebbe permesso al Milan di allungare nella corsa Scudetto, fu ingiustamente non concesso dall’arbitro nonostante il pallone avesse sorpassato la linea di porta di quasi un metro. Linea di porta spolverata dallo stesso Buffon, l’unico oggettivamente certo che il gol fosse regolare, che però sia alle telecamere che in campo ha giurato e spergiurato di non aver visto entrare il pallone. Al termine della gara in quel 2012 nessun rossonero attaccò così gravemente né il direttore di gara, né lo stesso Buffon. La sportività è anche questa.

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