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Arbitri, ammissione di colpa: ecco come potrebbero cambiare le cose. Mandzukic ora rischia

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Rizzoli

Arbitri, si discute durante l’incontro del lunedì con i club, il week end è stato bollente, al centro del mirino l’utilizzo della Var

Arbitri, questione annosa e spigolosa, come riporta la Gazzetta dello sport, due ore ed oltre di confronto con una platea completa solo la metà per quanto riguarda i tecnici di Serie A. Dai dati emersi durante la consueta riunione del lunedì, emerge chiaramente che ammonizioni ed espulsioni per proteste sono di nuovo in aumento, vicine alle medie di due stagioni fa, nell’ultimo campionato pre-Var, segno che dello strumento i nostri calciatori non hanno ancora imparato a fidarsi.

MAROTTA- «Serve chiarezza su certe interpretazioni, c’è bisogno di indicazioni più nette, dobbiamo farci sentire di più all’Ifab. Già, l’organismo internazionale che detta le regole è un capro espiatorio buono per tutti: per gli arbitri, che devono applicare le sue norme, anche se ingiuste o controverse; per calciatori, tecnici e dirigenti, che possono prendersela con qualcuno senza mandare all’aria la serenità del campionato».

GRAVINA- «Lavoriamo tutti per il bene del calcio, evitiamo certe strumentalizzazioni e alcune polemiche eccessive».

RIZZOLI- «Siamo consapevoli che dobbiamo migliorare, ma con la stessa consapevolezza sappiamo che si tratta di errori umani, isolati. La tecnologia non c’entra, non c’è confusione, anzi la linea è chiara.

GIAMPAOLO- «Allora spieghiamo le cose anche pubblicamente, ci sono regole da seguire che devono sempre essere al di sopra di ogni sospetto».

FABBRI PRESENTE- Chissà se qualcuno gli avrà chiesto come sta dopo quella decisione scellerata che probabilmente gli costerà la carriera, c’era anche lui in riunione, in quell’ambiente protetto, fuori dal mondo ancora caldo per quanto accaduto in quei 90 minuti. Rizzoli ha provato in qualche modo a difenderlo ma chiaramente ci vorrà ancora tempo: «Ha sbagliato, deve crescere ma niente scuse, ci mancherebbe. Piuttosto serve più professionalità, soprattutto del mezzo tecnologico. Solo così potremo ridurre gli errori».

MANDZUKIC A RISCHIO- Il croato rischia grosso: per condotta antisportiva la sanzione è di quattro giornate di squalifica, anche se ci sarebbero da valutare anche le possibili attenuanti, come quelle mostrate ieri da un video attraverso i social, immagini relative ad un presunto fallo da gioco (una trattenuta violenta) subito pochissimi secondi prima di cadere a terra e scalciare Romagnoli proprio da Mandzukic per mano di Krzysztof Piatek.

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