Milan Primavera: con il Porto per alzare la testa e l'autostima
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Editoriali

Milan Primavera: con il Porto per alzare la testa e l’autostima

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Milan Primavera: non prende il volo la stagione della squadra di Giunti. Il gruppo fatica a trovare la quadra e la convinzione. Ora il Porto

Che una rondine non facesse Primavera era risaputo, ma neanche due se per questo. Il Milan Primavera, dopo i due successi contro Lecce e Brescia, trova un’altra sconfitta, piuttosto beffarda, ad opera della Fiorentina. Rossoneri sfortunati, vero, ma anche poco convinti, soprattutto in fase offensiva.

Il fatto però è che non si può ridurre tutto alla sfortuna due mesi di alti e bassi. Il Milan di Giunti stenta a decollare, nonostante le individualità potenzialmente valide, vedi Traoré, vedi Roback, ma anche Gala, Alesi, Kerkez, Obaretin, giusto per citarne qualcuno. Sembra che il gruppo non sia consapevole dei propri mezzi e spesso sembra quasi che si impaurisca di fronte alle avversità. Oltre a questo, è bene sottolineare come questa squadra sia piuttosto confusionaria: basta una situazione sfavorevole, ed ecco che saltano immediatamente le trame e gli schemi, lasciando che il nervosismo e la fretta prendano il sopravvento. Cosi non va, non può andare.

Il Milan visto domenica, almeno fino all’ora di gioco, è quello che vorremmo vedere spesso: propositivo, ordinato, rischia poco e davanti calcia in porta. Non ha trovato il gol, vero, ma si è vista un’organizzazione, si è visto un minimo di gioco ma è mancata, come al solito, quella convinzione di spaccare la porta. Subita la rete, però, dello 0-1 i rossoneri non hanno più reagito con la stessa lucidità. Mancava ancora mezz’ora e c’era tutto il tempo quanto meno di pareggiare. Invece la testa è andata in tilt e l’unica occasione pericolosa è arrivata all’87’ da calcio d’angolo, con Bosisio che sfiora l’eurogol.

Rialzare la testa, rialzare soprattutto l’autostima. Si può fare oggi, contro un avversario di livello, primo nel girone come il Porto. Sembra già un’impresa impossibile, ma questi ragazzi hanno dimostrato di sapersi anche esaltare nei big match: la gara con la Roma ne è un esempio, ma anche la sconfitta di Liverpool, dove i rossoneri hanno dominato, fino al pareggio contro l’Atletico Madrid. Certe prestazioni non possono essere frutto del caso, significa che la qualità e la stoffa c’è (altrimenti non sarebbero nemmeno al Milan). Serve soltanto iniziare a compattarsi ed iniziare a tessere la tela della virtù, spogliandosi dagli alibi e cambiando così le sorti avverse di una stagione fin qui deludente.

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