Inter-Juve, Allegri e Tagliavento. Come cambiano gli atteggiamenti
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Editoriali

Inter-Juve, Allegri si congratula con Tagliavento 6 anni dopo Muntari: come cambia essere bianconero

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Allegri Tagliavento

Nel post-partita di Inter-Juventus di ieri sera Allegri si è lasciato andare, davanti alle telecamere, ad un ‘simpatico’ siparietto con Tagliavento in merito all’arbitraggio di Orsato. 6 anni dopo i comportamenti sembrano diversi

Inter-Juventus 2-3, partita ricca di emozioni e colpi di scena, ma soprattutto assai discussa per le decisioni arbitrali, che hanno condannato l’Inter a giocare in 10 uomini per quasi tutta la gara e hanno visto alcuni episodi dubbi a sfavore sempre dei nerazzurri. L’arbitraggio del signor. Orsato è stato a dir poco disastroso e l’esito finale del match ne è stato sicuramente condizionato. Al termine della partita, poco prima di rilasciare un’intervista, il tecnico bianconero Massimiliano Allegri ha concesso un esilarante sketch con Tagliavento, commentando così l’arbitraggio di Orsato e difendendo di fatto il suo operato: «Ciao Taglia, oh è andato proprio bene eh, è stato bravo».

E’ curioso pensare come i giudizi e i comportamenti possano cambiare così radicalmente nel corso del tempo, rischiando talvolta di compromettere di fatto la credibilità delle persone. Ci ricordiamo tutti infatti la partita di 6 anni fa; era il 25 febbraio 2012, Allegri allora sedeva sulla panchina del Milan, e a San Siro veniva la Juventus, in un match che era cruciale per la lotta scudetto. Inutile ricordare l’episodio del gol di Muntari, torto mai veramente digerito dai tifosi rossoneri. Interessante invece è richiamare quello che fu il comportamento dell’ex tecnico rossonero in seguito all’episodio che compromise la partita e impedì il Milan di ottenere una meritata e fondamentale vittoria, queste le sue parole al fischio finale: «Si vede che la linea di porta era troppo grossa.  E’ evidente che quell’episodio ci ha penalizzato e che la partita è stata falsata», aggiungendo addirittura ironicamente di poter parlare solo dopo «il permesso di Marotta». L’arbitro della partita era, guarda caso, proprio Tagliavento, e l’atteggiamento nei suoi confronti pare essere stato diverso. Stesso peso, due misure differenti, come cambiano le opinioni col tempo.

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