Giroud: «Francia? Qui perché decisivo con il Milan, lì sto bene»
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Giroud: «Francia? Qui perché decisivo con il Milan, lì mi sento bene»

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Olivier Giroud ha parlato dal ritiro della Nazionale francese. Ecco le sue parole in conferenza stampa sul Mondiale e non solo

Olivier Giroud ha parlato dal ritiro della Nazionale francese. Ecco le sue parole in conferenza stampa sul Mondiale e non solo:

«Sapevamo che la Federazione aveva fatto il possibile per metterci nelle migliori condizioni. Avere i tifosi stasera è bello, abbiamo la possibilità di allenarci in uno stadio da 12mila posti, è bello avere il supporto dei tifosi»

TITOLARE CONTRO L’AUSTRALIA? – «Non abbiamo fatto allenamenti collettivi. Siamo arrivati ​​ieri sera, non sappiamo nulla della squadra che partirà dal 1′ la prossima settimana»

VOGLIA DI SEGNARE AI MONDIALI – «Ho già segnato qualche gol durante Euro 2016, ma è vero che riuscire a segnare nella massima competizione è importante. Sarò al 200% per aiutare la squadra»

RUOLO IN SQUADRA – «Sono già molto contento di essere qui, è un grande motivo di orgoglio. Con il mister è tutto chiaro per il mio ruolo. Appena servirò cercherò di portare quello che so fare»

FAN INDIANI DEI BLEUS – «Èsempre bello sentirsi accolti così. Non sapevo che gli indiani tifassero per la Francia, è un peso visto che sono un miliardo»

LEADER DELLA FRANCIA – «Paul Pogba ci mancherà molto, come Kanté o Kimpembe. Paul occupa molto spazio in questa Francia con la sua personalità, ma sono convinto che ci siano altri giovani leader che possono emergere. Anch’io giocherò il mio ruolo di fratello maggiore per i più piccoli, cercherò di essere disponibile per loro e parlare quando è necessario»

MOMENTO DI MIGLIORE FORMA DELLA SUA VITA? – «La forma migliore non lo so, in passato ho fatto anche ‘Zlatanerie’, mi piacciono i gol acrobatici. Mi sento bene fisicamente, nel mio gioco, nel mio club e nella nazionale francese. E’ un periodo di splendore per me. E’ un regalo sentirsi così a 36 anni»

PREPARAZIONE – «È il mio sesto grande torneo. E’ speciale un Mondiale a metà stagione, ma siamo tutti sulla stessa barca. E’ come se stessimo continuando sulla scia del nostro campionato, i giocatori sono lanciati, sono in buona forma. Bisogna stare attenti ai problemi fisici, lo staff della squadra francese ne è consapevole»

RITIRO DALLA NAZIONALE – «Non mi pongo limiti, potrebbe essere la mia ultima gara ma non voglio annunciare nulla, vedremo dopo il Mondiale. La mia motivazione per restare ai massimi livelli è intatta»

CONDIZIONI METEO – «Fa un caldo soffocante, non siamo usciti troppo nel pomeriggio, dovremo abituarci. Ricordo che, nel 2014, giocammo una partita contro la Nigeria alle 13 e c’erano 30 gradi»

PAURA INFORTUNI IN ALLENAMENTO – «Bisogna stare attenti in allenamento e dare tutto il giorno della partita. Ce lo dice il mister. Però c’è sempre un po’ di esposizione in relazione agli infortuni, non bisogna pensarci e allenarsi normalmente senza polemizzare»

RUOLO DI PIVOT (DOPO LE PAROLE DI MBAPPE’) – «Penso di essere un attaccante che ha le qualità di un uomo ‘bersaglio’, con un gioco da pivot, di sponda. Nel corso della mia carriera, ai giocatori è piaciuto il mio profilo. E’ qualcosa che piace a Kylian, è un vantaggio»

RITORNO IN NAZIONALE – «La nazionale francese è un filo rosso, per andarci devi essere decisivo e importante nel tuo club. Così è stato con il Milan, mi sono trovato molto bene. Quando sono arrivato in Francia ho fatto il mio lavoro, è quello che mi ha permesso essere qui. Per quanto riguarda Kylian, è sempre bello ricevere elogi dai compagni»

FIDUCIA NEL GRUPPO – «Vince il Mondiale? E’ un sogno d’infanzia, quando hai la possibilità di partecipare, vuoi arrivare fino in fondo. Sono stato fortunato che si sia avverato nel 2018. Avere l’opportunità di giocare un terzo Mondiale con questo gruppo di giovani talentuosi ci dà molta speranza. Abbiamo tante speranze ma anche umiltà, non ci riteniamo i favoriti. Sappiamo che ci sono squadre molto grandi in questo Mondiale. Ho molta fiducia in questo gruppo»

SARA’ UNA RISERVA? – «Essere professionisti significa prepararsi come se dovessi giocare titolare, essere pronto in qualsiasi momento per entrare è fondamentale. La preparazione deve rimanere la stessa. Devi avere l’energia per portare qualcosa in più quando entri in campo. Più avanzeremo nella competizione, più il fisico sarà messo a dura prova, l’impatto dei giocatori che entreranno in partita dovrà essere sempre più decisivo»

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