Tognazzi a Radio Rossonera: «Milan? Predico calma. Su Donnarumma...»
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Tognazzi a Radio Rossonera: «Milan? Predico calma. Su Donnarumma…»

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L’attore Gianmarco “Ginbo” Tognazzi è intervenuto a Radio Rossonera. Le parole del tifoso del Milan alla trasmissione Lunch Press

L’attore Gianmarco “Gimbo” Tognazzi, tifoso del Milan, è intervenuto nella trasmissione Lunch Press di Radio Rossonera. Le sue parole.

INIZIO DI STAGIONE – «Mi fa piacere vedere tutto questo entusiasmo intorno alla squadra, soprattutto per il nuovo capitano Davide Calabria tanto per dirne uno, ma il tutto non mi stupisce. Predico calma e pazienza da due anni, chi è vicino al Milan sa che ci possono essere dei momenti no, ma sa anche che poi si torna… e siamo tornati. La crescita esponenziale della squadra e dei singoli non è una sorpresa per me: dopo il 5-0 subito a Bergamo dissi subito che l’arrivo di Ibrahimovic e il connubio con Pioli avrebbe dato stimoli, compattezza, consapevolezza e soprattutto che avrebbe aiutato molto crescita dei giovani».

UOMO SIMBOLO – «Sicuramente Tonali. Più che un simbolo è la dimostrazione che se un calciatore ha fatto vedere determinate cose in passato poi ha solamente bisogno di ritrovarsi. Sandro è partito con delle aspettative alte (ma giuste), anche in quanto tifoso della squadra e forse aveva paura di non essere all’altezza. Purtroppo però è stato subito fermato dal Covid e la cosa ha avuto degli strascichi negativi sulla sua stagione (cosa che sta succedendo adesso per Olivier Giroud). Quest’anno si è liberato di tutto e ha dimostrato quello che vale».

GLI ALTRI – «Anche Leao che quest’anno veniva chiamato al “dentro-fuori” ha cambiato completamente atteggiamento, ha smesso di ciondolare per il campo; Diaz invece ha imparato a fare quel dribbling in meno e a dare una mano anche in fase di copertura. Per quanto riguarda i nuovi acquisti c’è da rimanere tranquilli e pazienti su Bakayoko, anche se l’ho visto male e poco in condizione quando è entrato a partita in corso contro la Lazio, infatti poi si è fatto male. Messias è un ottima alternativa e mi è piaciuto molto quello che ha fatto vedere l’altra sera a Bergamo a livello di impegno (sorvolando ovviamente sugli episodi arbitrali della partita)».

CLIMA – «Quello che dico da tempo è che sconteremo la vecchia presidenza (Berlusconi) per molti, moltissimi anni. Anche in Europa abbiamo un conto aperto: ricordo le partite di Europa League contro Arsenal, Olympiacos e Manchester United. L’episodio subito a sfavore contro l’Atletico Madrid è ridicolo. Ci sarebbe poi anche un altro discorso da fare, quello del trattamento riservato a tutte le squadre italiane in Europa».

CHAMPIONS LEAGUE – «Il percorso che dobbiamo cercare di fare in Champions quest’anno è uguale a quello che abbiamo fatto lo scorso anno in campionato. Non siamo obbligati a fare nulla, ma dal secondo tempo della partita di Anfield abbiamo trovato il bandolo della matassa che ci ha permesso poi di fare la prestazione che abbiamo fatto nei primi 30 minuti contro l’Atletico Madrid. Il Milan ha le carte per giocarsela, anche se è chiaro che molto dipenderà da quello che succederà tra l’andata e il ritorno di Atletico Madrid – Liverpool. Che fosse un girone proibitivo lo sapevamo: quello che il Milan ha dimostrato finora però è che se la può giocare su ogni campo, può stare tranquillamente nella manifestazione».

DONNARUMMA – «Ognuno ha quel che si merita. Il problema è sempre quello: bisogna avere non solo le capacità di prendersi le proprie responsabilità e di mettersi la faccia, ma anche sapere che a determinati atteggiamenti corrisponde una reazione che è in questo caso naturale. Su nessun contratto di nessun giocatore c’è l’obbligo di dover essere tifoso della squadra per cui gioca, nessuno te lo chiede. Tutte le scelte sono lecite. Se tu però lo fai e poi non hai la giusta educazione, chiarezza e la giusta capacità di uscire dalla squadra che ti ha cresciuto e dare delle motivazioni ai tifosi che speravano diventassi leggenda allora i fischi arriveranno. Capisco quindi il fischio e capisco il dissenso. Sperò però che non si vada oltre, andando a fare brutte figure alle quali il Milan non è abituato. A mio parere la scelta presa dalla Federazione di giocare a San Siro è sbagliata, come sarebbe sbagliata la scelta di Mancini di schierare Donnarumma dall’inizio. Il fatto che è andato via a zero è un problema della società, non dei tifosi. Per quello che riguarda noi tifosi è una questione di forma, di cuore e di rispetto che esula dalla parte economica della questione. I fischi arriveranno, allo stadio è difficile dimostrare dissenso e distacco totale ignorando chi entra in campo. Spero detto ciò che stasera chi sta dietro alla porta possa dissentire nei limiti della decenza, senza ricorrere a situazioni che conosciamo come ad esempio i petardi a Dida».

KESSIÉ – «Probabilmente andrà via, per le solite questioni che conosciamo. Anche lui si però poteva tranquillamente risparmiare quello che ha detto. Spero che la società trovi un accordo con il giocatore per far sì che a differenza dei casi precedenti entri qualcosa nelle casse. Comunque metterlo fuori rosa sarebbe un harakiri, anche se spero venga ceduto il prima possibile. Godiamoci la squadra, godiamoci i risultati e godiamoci giocatori come Daniel Maldini che fanno capire che con la dovuta calma possono stare tranquillamente in questa squadra».

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