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Theo Hernandez: «Vinciamo il derby e con la Champions mi tingo di rossonero»

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Theo Hernandez

Intervistato da il Corriere della Sera, Theo Hernandez parla del prossimo derby e fa una promessa sul suo futuro al Milan

“Milan corri con me” con queste parole il Corriere della Sera presenta l’intervista esclusiva fatta ad un Theo Hernandez scalpitante in vista del derby: «Rispetto a un anno fa ci sentiamo molto più forti, siamo più forti. Tutto è cambiato. Siamo tranquilli, molto, anche se sappiamo bene che non è una partita qualunque. È il derby. Ma dobbiamo giocare come abbiamo fatto finora. Correndo, lottando. E facendo il massimo per vincerlo. Ora abbiamo una squadra molto buona, c’è un gruppo vero. E la tifoseria è con noi». commenta il terzino francese.

Sul duello con Hakimi: «Gran giocatore. Ma non lo farò passare».

Su Ibrahimovic: «Fondamentale. Da quando è arrivato, è cambiato tutto. Ci aiuta, ci parla, ci sostiene, uno per uno. Un leader».

Sui 18 risultati utili: «Abbiamo lavorato tanto durante la quarantena, non è un caso che non abbiamo mai perso. Ma la strada è lunga».

La sua crescita: «Sono qui da un anno, calcisticamente il più bello della mia vita. Vivo un sogno. Dopo le difficoltà degli ultimi due anni non mi aspettavo una crescita così rapida, ma so che giocatore sono, so le mie qualità. Quando sono arrivato l’ho detto: voglio diventare il miglior difensore laterale. Al Mondo? Ce ne sono molti e forti in quel ruolo, ma dopo un anno così ho capito che posso riuscirci. Devo però continuare a lavorare. Lo devo a Maldini che mi ha voluto, ai miei compagni che mi aiutano e al mio allenatore che mi sta facendo crescere».

Sulla sua crescita: «Da ragazzino ho fatto qualche stupidaggine, ma in realtà mi considero tranquillo e allegro. Maldini per me è stato fondamentale, quando mi ha chiamato non ho avuto dubbi. Il Milan è il Milan. E poi c’era lui, un campione assoluto. I suoi consigli sono preziosissimi. Cosa devo migliorare? Fase difensiva a concentrazione».

Su Pioli: «Da quando è arrivato, le cose sono state chiare. Ci ha detto cosa fare e come farlo. È arrivato in un momento molto difficile, non vincevamo e la tifoseria non era contenta. Siamo cresciuti moltissimo. La squadra, ma anche io personalmente. È eccezionale. Quando è uscita la notizia che poteva andarsene, non ho capito perché: stava facendo benissimo. Ma per fortuna è rimasto. E ora siamo lassù».

Sulla mancata convocazione della Francia: «A volte gli allenatori hanno le loro idee e i loro giocatori, però onestamente mi sembrava che dopo un anno così… Comunque continuerò a lottare perché mi chiami. Il mio obiettivo è l’Europeo. Ho un anno per riuscirci. Sarei il ragazzo più felice del mondo a giocare in Nazionale».

Sul giocare col fratello Lucas: «Sarebbe un sogno. Spero succeda. È un fratello, ma è anche il mio migliore amico, è tutto. Come mia mamma. Sono le due persone più importanti della mia vita. Ci ha aiutato da sola, ci ha cresciuto da sola. Senza di lei, io e Lucas non saremmo dove siamo ora».

Sul Milan e Milano: «Sono felice, è come casa mia. Sono qui per tornare in Champions. Col Milan. C’è feeling, con l’allenatore e tra noi. Sarà dura, ma vogliamo farcela. E possiamo. Se ci riusciamo? Mi tingo i capelli di rosso e di nero. In mezzo, lo scudetto del Milan».

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